diJacopo Storni
Raccolte 155 firme tra intellettuali e paesaggisti: «Chiediamo con urgenza di fermare il progetto, cancellerebbe le caratteristiche uniche del territorio»
Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere lo stop al progetto di funivia che collegherà l’Abetone al Corno alle Scale, sull’Appennino tosco emiliano, un progetto che vuole unire la Toscana all’Emilia Romagna creando un grande comprensorio sciistico e non solo.
A scriverla 155 firmatari tra cui, oltre a molti ambientalisti, l’alpinista Reinhold Messner, Salvatore Settis, emerito alla Normale di Pisa, Carlo Sisi, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, Franca Falletti, già direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, poi un elenco di storici dell’arte, docenti universitari, fotografi, urbanisti e geologi.
«Chiediamo con urgenza — è scritto nella lettera al Quirinale — di fermare il progetto della funivia che cancellerebbe per sempre le caratteristiche uniche di questo territorio: un patrimonio di inestimabile valore sui crinali dell’appennino tosco emiliano, dal Passo della Croce Arcana al Monte Spigolino, dal Passo della Calanca al Lago Scaffaiolo».
L’appello si schiera «per la tutela di un paesaggio raccontato da Boccaccio, Giusti e Fucini; dipinto dai Macchiaioli; studiato da Giacomo Cassini e Lazzaro Spallanzani; immortalato da Pupi Avati; ammirato da Tiziano Terzani dal suo rifugio nella valle di Orsigna; classificato come “Area Natura 2000” e come “zona speciale di conservazione”; oggi ancora più tutelato dopo la riforma in senso ambientalista della Costituzione».
Il progetto
Il progetto della funivia, il cui percorso è lungo due chilometri, si svilupperebbe dalla Doganaccia (Abetone Cutigliano) a Prato alla Nevosa (San Marcello Piteglio): tutto quindi in territorio toscano, ma il punto d’arrivo sarebbe a pochi passi dal lago emiliano della Nevosa, che rientra nel comprensorio del Corno alle Scale.
Ad eseguirlo sarà la Provincia di Pistoia, mentre le risorse, quasi 16 milioni di euro, sono state messe a disposizione dallo Stato (5,7) e dalla Regione (10, di cui 2,7 dal bilancio toscano e il resto da altre linee di finanziamento). A novembre il progetto ha incassato il via libera del Consiglio comunale di San Marcello Piteglio, dopo quello di Abetone Cutigliano. L’opera dovrà essere pronta entro la fine dell’anno (salvo proroghe) per non perdere i fondi.
Le proteste
Secondo i firmatari dell’appello a Mattarella, la montagna «rischia di essere compromessa: con totale spregio e ignoranza del passato, si lascia spazio all’arroganza di scelte incapaci di vedere oltre il proprio “particulare”. La montagna non può essere asservita ad un modello consumistico urbano, assimilata ad un “parco dei divertimenti” usa e getta; il cambiamento climatico mette in crisi il turismo bianco, e con esso l’atteggiamento subalterno di chi vede le grandi opere dall’impatto devastante come la soluzione miracolistica per il proprio territorio. In nome della ricerca di un falso progresso economico si sacrifica ciò che ha nutrito l’anima e lo spirito per secoli, impedendo alle future generazioni di trarne uguale beneficio».
Inoltre, la realizzazione della funivia «comporterebbe un completo stravolgimento dell’area, sconfessando il Piano d’indirizzo Territoriale della Regione, che vieta la costruzione di nuovi impianti di risalita».
Nel frattempo, su Change.org, una petizione online per bloccare il progetto ha raggiunto oltre tremila firme.
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