«Con la nostra storia, quella di una cassa edile, abbiamo contribuito all’innovazione dei servizi alle imprese e agli operai dell’edilizia». A parlare è la direttrice Daniela Farinelli, che guida la Cassa Edile della Provincia di Perugia insieme al presidente Moreno Spaccia e alla vicepresidente Elisabetta Masciarri. La Cassa Edile, infatti, è un ente che ha un ruolo fondamentale per i lavoratori del settore: rappresenta lo strumento per l’attuazione degli Accordi e dei Contratti Nazionali e Territoriali di Lavoro di categoria e costituisce una garanzia per la continuità dei trattamenti contrattuali.
La storia
Nata nel 1961 dall’impegno delle parti sociali territoriali rappresentative dell’edilizia (Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl per la parte dei lavoratori e Ance, Cna e Confartigianato per quella datoriale), al 2023 la Cassa Edile della Provincia di Perugia è il punto di riferimento di circa 2.300 imprese e 14.000 operai, con circa 130 milioni di massa salari denunciata. «Negli anni abbiamo sviluppato delle peculiarità che ci hanno permesso di essere pionieri nel settore, soprattutto a partire dal 1995, anno in cui si è delineata una divisione interna deputata alla verifica della regolarità contributiva delle imprese edili partecipanti agli appalti pubblici – afferma Farinelli – A questo si è aggiunto il nostro impegno per la congruità contributiva. Nel caso della regolarità contributiva, si tratta di capire se l’azienda ha pagato i contributi, mentre per quanto riguarda la congruità vuol dire capire per ogni cantiere quante ore di lavoro e quanta manodopera è necessaria». Questa impostazione sulla congruità della Cassa Edile della Provincia di Perugia è stata particolarmente utile nei suoi cantieri in occasione del terremoto nel 1997. «Ci troviamo in un’area sismica dove spesso i terremoti danneggiano gli edifici – spiega la direttrice – nel 1997 c’era bisogno di controlli stringenti per i tanti cantieri aperti, così le nostre imprese edili associate, in accordo con i sindacati, fecero in modo che venissero normati i controlli su loro stesse, per evitare la concorrenza sleale e il lavoro irregolare». Iniziò così una fase sinergica tra amministrazione regionale e parti sociali che diede vita al DURC, il Documento Unico di Regolarità Contributiva. Questa esperienza unica non solo è stata ripresa dall’Umbria con apposite leggi regionali (n. 1/2004 e 3/2010), ma anche a livello nazionale (D.M. 24/10/2007, D.M. 30/01/2015 e D.M. n. 143/2021, a cui si aggiunge il D.L. 189/2016 con successive Ordinanze commissariali). «Facendo rispettare questi standard si assicura anche una migliore sicurezza sul lavoro – dichiara – nel 1997, ad esempio, la ricostruzione è avvenuta senza morti sul lavoro, anche perché le imprese selezionate dal mercato erano regolari e congrue».
Premialità alle imprese
Uno degli elementi caratteristici dell’ente è il grande impegno dalla parte delle imprese: dal 2016, infatti, si sono susseguiti ogni anno gli accordi territoriali per erogare le premialità alle realtà imprenditoriali più regolari, sotto forma di riduzioni contributive. Questi criteri vengono ripresi dalla Regione Umbria per inserire le imprese certificate nell’elenco regionale delle imprese che le stazioni appaltanti pubbliche possono invitare con chiamata diretta, oltre ad essere ripresi dal “ bollino” del Premio nazionale Cassa Edile Awards. Un impegno che ha anticipato i tempi: «Siamo stati pioneristici anche da questo punto di vista perché il nostro contratto provinciale, ripreso successivamente da quello nazionale, prevedeva che le imprese con determinate caratteristiche (storicità e regolarità contributiva; puntualità; requisiti legati all’assolvimento degli obblighi di formazione e sicurezza) avevano diritto a una premialità». Per la direttrice «tale contratto è stato il nostro contributo alle parti sociali nazionali, che a partire dal contratto nazionale del 2018 hanno scritto che le Casse Edili devono erogare le premialità, così da qualificare il settore».
Futuro
La direttrice indica anche la direzione per il futuro: «Entro la fine del 2024 prevediamo di raggiungere i 15.000 operai e le 2.400 imprese, per un totale di circa 140 milioni di massa salari denunciata». Agli obiettivi numerici si aggiungono le innovazioni: «Vogliamo rifare sito, potenziare il software gestionale interno, implementare una app per gli operai e crearne una per le imprese e, infine, lavorare sul nostro personale su vari aspetti, dalla formazione all’analisi delle competenze, soft e hard skill, per fare una riorganizzazione interna orientata all’empowerment dei dipendenti».
Welfare: sono previsti benefit per la natalità, aiuti ai figli studenti e una rete per le fragilità
Salute, famiglia e fabbisogni i lavoratori vengono ascoltati
Essere una Cassa Edile vuol dire essere dalla parte dei lavoratori e delle imprese. Quella della Provincia di Perugia, ad esempio, è stata innovativa nel restituire prima delle altre i contributi agli operai e alle aziende sotto forma di assistenze e premialità. È il caso, ad esempio, dell’assicurazione sanitaria collettiva sottoscritta per gli operai associati, che garantiva un’assistenza sanitaria privata per il settore nella Provincia di Perugia. Come fa sapere la direttrice della Cassa Edile della Provincia di Perugia, Daniela Farinelli: «La nostra assicurazione fu l’apripista di Sanedil, il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa dedicato ai lavoratori delle imprese edili e affini, nato nel 2018 e ufficialmente operativo da ottobre 2020 per fornire agli iscritti assistenza sanitaria e sociosanitaria integrativa a quella fornita dal Servizio Sanitario Nazionale. Oggi la sanità privata serve e noi l’avevamo capito con anticipo».
Per genitori e figli
Un altro versante dove la Cassa Edile della Provincia di Perugia è particolarmente attiva è l’attenzione alle famiglie. «Non ci siamo fermati all’omaggio alla natalità – chiarisce la direttrice – ma siamo andati oltre chiedendoci cosa servisse alle famiglie con figli». La risposta è stata quella di un supporto anche dopo la nascita: «Compriamo i libri scolastici dalla prima media al quinto superiore. Non si tratta di una borsa di studio, ma tutti possono usufruirne. Inoltre, rimborsiamo le spese di trasporto scolastico e dei viaggi di istruzione. Durante gli anni del Covid, queste misure erano state sostituite dall’acquisto di tablet. Infine, offriamo anche un contributo per i ragazzi che fanno l’università».
Lo studio
Una delle iniziative più recenti dell’Ente, iniziata prima del Covid, riguarda la collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia: «Abbiamo commissionato alla professoressa Mariella Ursini, docente di Welfare di Comunità presso l’Ateneo di Perugia, uno studio sul fabbisogno dei nostri operai per quanto riguarda il welfare – sottolinea Farinelli – abbiamo voluto verificare in maniera scientifica cosa serve ai nostri operai». Dopo lo stop dovuto al periodo pandemico, il progetto è ripreso quest’anno: «Già nel 2019-2020 era risultato chiaro che c’era bisogno di maggiore assistenza agli operai con genitori anziani in casa o a carico. Stiamo creando una rete territoriale di soggetti che svolgono un lavoro di assistenza agli anziani fragili per fare in modo che i nostri iscritti possano usufruire di questi servizi. L’obiettivo è avere un assistente sociale apposito della Cassa Edile dedicato agli iscritti».
Per informazioni:
www.cassaedilepg.it
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