Nel 2023 l’Uif (Unità di informazione finanziaria per l’Italia) ha ricevuto dai soggetti obbligati 150.418 segnalazioni di operazioni sospette, 5.008 in meno rispetto all’anno precedente (meno 3,2%) a seguito di una diminuzione ascrivibile alla categoria banche e poste, che hanno registrato un decremento del 7,5% delle segnalazioni inviate rispetto all’anno precedente. “La distribuzione territoriale delle segnalazioni evidenzia una marcata correlazione con la dimensione economica e/o sociale delle diverse regioni. Il primato spetta alla Lombardia, con un’incidenza del 18,3% sul totale mentre la Sicilia è all’ottavo posto con 8.672 segnalazioni e un’incidenza del 5,8% con una diminuzione del -3% rispetto all’anno precedente”. Lo afferma Gabriele Urzì dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo.
Operazioni sospette in Sicilia, il commento di Fabi
Risultano ancora in aumento le segnalazioni relative a operazioni effettuate online (+88,1%) che sono state inoltrate principalmente dagli Istituti di moneta elettronica (6.286 segnalazioni di operazioni sospette – Sos) e dagli operatori di gioco (6.117 Sos). Le segnalazioni pervenute nel 2023 hanno riguardato operazioni eseguite per un importo totale di 95,5 miliardi di euro, a fronte di 94,9 dell’anno precedente e considerando anche il dato delle operazioni sospette non eseguite il valore complessivo delle operazioni segnalate nel 2023 ammonta a 103,4 miliardi di euro. Si rileva una maggiore concentrazione nella classe di importo da 50.001 a 500 mila euro”, continua Urzì.
Le forme tecniche oggetto delle segnalazioni
“Fra le forme tecniche prevalgono i bonifici (41,9% del totale), sia nazionali (dal 31,3% al 32,9%) che esteri (dal 6,1% al 9,0%). Si registra una lieve flessione per le operazioni eseguite con carte di pagamento e strumenti di moneta elettronica (dal 28,5% al 26,3%), nonché un ulteriore calo delle rimesse (dal 21,3% al 18,8%), mentre è sostanzialmente costante la quota delle operazioni in contante (dal 5,0% al 4,6%)”. “L’Uif è l’unità centrale nazionale con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, istituita presso la Banca d’Italia e acquisisce informazioni principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori. La diminuzione che si registra relativamente alle segnalazioni di banche e poste è il risultato dell’efficienza del sistema di antiriciclaggio e alla qualità della collaborazione attiva dei destinatari degli obblighi antiriciclaggio”, conclude il sindacalista.
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