Armani, mecenate tra moda e sport. Il focus sulla «sua» Milano #finsubitoagevolazioni

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Giugno 2013, via Bergognone. L’headquarter di Giorgio Armani si apre a stampa e buyer, come di consueto, ma la collezione in passerella all’Armani Teatro non è quella firmata dallo stilista piacentino. Sfila infatti Andrea Pompilio, primo tra i giovani talenti che Giorgio Armani deciderà di sostenere offrendo, appunto, una location di primissimo piano (ovviamente gratis) durante la fashion week di Milano. Al pesarese Pompilio – che oggi è il direttore creativo di Onitsuka Tiger, ma ha all’attivo, oltre al proprio brand, anche un’esperienza in Canali – sono seguiti una serie di nomi interessanti, italiani e internazionali: Stella Jean, Julian Zigerli, Au jour le jour, Christian Pellizzari, Angelos Bratis, Edmund Ooi, Vivetta, Ricostru, Moto Guo, Facetasm. La formula, che si è poi esaurita prima della pandemia, ha dato visibilità agli emergenti e ha fatto scuola: alla promozione di talenti durante la fashion week milanese oggi si dedicano Dolce&Gabbana e, in passato, lo ha fatto anche Valentino. I giovani sono stati al centro dei pensieri di Armani in occasione della laurea honoris causa in Global Business Management ricevuta un anno fa a Piacenza: «Oggi sono richieste grandi competenze e la realtà è sfidante e non sempre rassicurante, ma mi sento di dire di non arrendersi mai, di studiare con impegno, di lavorare giorno dopo giorno assecondando l’istinto e la passione», ha detto l’imprenditore.

Il supporto ai talenti è uno degli aspetti che caratterizzano la lunga attività di Giorgio Armani, nella moda e, più in generale, in tutti gli ambiti che lo appassionano. Come il cinema: nel 2017 e 2018, per esempio, lo stilista ha organizzato Armani/Laboratorio, il laboratorio di formazione cinematografica gratuito dedicato ai giovani appassionati o studenti di cinema. Con mentori del calibro di Giuseppe Tornatore, Luca Guadagnino, Ferzan Ozpetek e Gabriele Muccino.

Poi c’è il suo impegno di imprenditore e mecenate nello sport: nel 2008 Armani ha rilevato l’Olimpia Milano, storica squadra di basket meneghina che all’epoca stava vivendo un momento di forte crisi e nel 2023/24 ha vinto il 31° scudetto, il sesto dell’era Armani. La passione per il basket ha portato Armani a massicci investimenti nella squadra: a fine 2022, aveva stimato la Gazzetta dello Sport, l’ammontare aveva toccato i 188 milioni di euro. Questi investimenti si sono senza dubbio riflessi nei successi della prima squadra – che, dall’entrata nell’orbita Armani, ha vinto 4 Coppa Italia e 4 Supercoppa Italia – ma hanno anche nutrito un vivaio di talenti che oggi giocano nelle squadre giovanili. Che, a loro volta, hanno ottenuto risultati importanti: nel 2024 l’Olimpia ha vinto il campionato italiano sia under 19 sia under 15 e la Next Gen Cup.

 Il trait d’union delle “passioni” e degli investimenti di Giorgio Armani è Milano, la città che ha accolto lo stilista – che ha iniziato la sua carriera come vetrinista alla Rinascente – e ha costituito il terreno sul quale il Gruppo Armani è fiorito nel corso di questi ultimi 50 anni. Giorgio Armani si è distinto negli anni per una serie di iniziative a sostegno della città: dal finanziamento pari a 300mila euro alla Pinacoteca di Brera («vicina di casa» dello stilista, che ha il proprio storico quartier generale in via Borgospesso) per l’allestimento di una mostra sul Bramante nel 2014 alla creazione di un museo (l’Armani Silos, inaugurato nel 2015) ricavato da un ex magazzino per i cereali della Nestlé in via Bergognone, proprio di fronte all’Armani/Teatro progettato da Tadao Ando. Uno spazio, frutto di 50 milioni di euro di investimento, che è in parte dedicato alla collezione “permanente” di creazioni Armani e dall’altro ospita mostre temporanee. L’ultima si intitola «Aldo Fallai per Giorgio Armani».

A questi progetti si aggiungono quelli che sostengono le istituzioni benefiche di Milano, come l’Opera San Francesco che da sempre Armani finanzia, e iniziative pensate per migliorare la qualità della vita in città «Milano Green Circle» che prevede la rinaturalizzazione della filoviaria 90/91, promosso dal Comune e da Forestami con il supporto economico proprio di Armani. La collaborazione tra l’azienda e Forestami è nata nel 2020: «La nostra salute – ha detto – dipende dal rispetto dell’ambiente, così come da un senso di collettività, dall’unità di scopi e di intenti. E oggi ne siamo ancor più consapevoli. La mia adesione a questa importante e articolata iniziativa, che a Milano mira a ridurre l’impatto ambientale, nasce da questa consapevolezza, e dal desiderio di fare attivamente sistema con il Comune. Attraverso Forestami la città diventerà più vivibile, più sana, più accogliente, e certamente, non va dimenticato, più bella», aveva detto Armani in occasione della presentazione del progetto.