Pur considerando la complessità del Superbonus, la mancata
previsione di un limite o di un tetto di spesa nei vari
provvedimenti normativi che hanno disciplinato o prorogato
l’agevolazione sin dal 2020, ha sicuramente determinato un
notevole impatto negativo sui saldi di finanza
pubblica, rendendo necessaria la revisione delle
previsioni di spesa (da 0,7 a 4 punti di PIL).
Effetto Superbonus: negativo il giudizio della Corte dei
Conti
È questo in sintesi il giudizio riportato nella memoria
scritta del procuratore generale della Corte
dei Conti, Pio Silvestri, nel capitolo
dedicato a partecipazioni azionarie dello Stato e ai bonus edilizi,
nell’ambito del conto patrimoniale 2023 del
Paese.
Relativamente alle agevolazioni fiscali per interventi di
riqualificazione del patrimonio edilizio,si evidenzia come i
minori versamenti, conseguenti alla
fruizione dei crediti di imposta da parte dei
fornitori per gli interventi di efficienza energetica, rischio
sismico, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici,
anticipati sotto forma di sconto sul corrispettivo ai soggetti che
sostengono le spese, nel 2023 sono stati pari a quasi 17
miliardi di euro.
L’analisi parte dal risultato patrimoniale della gestione
dell’esercizio finanziario 2023, che ha confermato l’andamento
negativo dell’ultimo quinquiennio:
- anno 2019: -13,01 miliardi;
- anno 2020: -299,40 miliardi;
- anno 2021: -217,945 miliardi;
- anno 2022: -161,61 miliardi;
- anno 2023: -162,93 miliardi.
I dati evidenziano un deciso peggioramento a partire
dall’esercizio 2020 dovuto, essenzialmente, alle conseguenze degli
interventi di politica economica e fiscale conseguenti alla
pandemia. Il risultato dell’esercizio 2023 conferma
sostanzialmente l’andamento dell’anno precedente, ancora
decisamente negativo e indica come gli effetti finanziari della
pandemia e delle misure adottate negli ultimi anni non siano stati
ancora superati.
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