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Bologna, 9 luglio 2024 – Affitti alle stelle a Bologna: un appartamento costa 1.760 euro (+3,5%), una stanza singola 650 euro (+18,2%) e un monolocale 1.300 euro. È la fotografia scattata dall’ultima ricerca trimestrale di HousingAnywhere, piattaforma leader in Europa per gli affitti a medio termine, sulla situazione attuale del mercato affitti europeo.

L’indagine

L’indagine ha preso in esame 79.043 proprietà analizzate in 28 città europee in 12 Paesi, il cui 97% era arredato e il 60% includeva le bollette. Nella ricerca sono state incluse anche cinque tra le maggiori città italiane, ovvero Roma, Milano, Bologna, Firenze, Torino, ognuna con le sue peculiarità. E spicca questo dato: Roma è la seconda città più costosa in Europa per gli appartamenti (2.100 euro), e registra un rialzo record anche per le stanze (+19% rispetto al 2023, 620 euro) insieme a Bologna (+18%, 650 euro). In controtendenza Milano, che abbassa sensibilmente i suoi prezzi, anche se rimangono comunque elevati (fino a 1.710 euro per un appartamento).

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“Chi cerca un alloggio dovrà iniziare in anticipo”

“Siamo giunti all’inizio dell’alta stagione della mobilità internazionale per studio e lavoro – afferma Djordy Seelmann, ceo di HousingAnywhere –, ciò significa che gli studenti e i giovani professionisti di tutto il mondo sono intenti a cercare il loro nuovo alloggio in vista del nuovo capitolo autunnale. Sfortunatamente, con gli affitti che hanno ripreso slancio, chi cerca un alloggio dovrà iniziare in anticipo e accettare alcuni compromessi. Nel frattempo, con le recenti elezioni in diversi paesi europei, dovremo aspettare per vedere se le nuove amministrazioni considereranno l’espansione del parco immobiliare residenziale una priorità in agenda per contrastare la pressante sfida dell’accessibilità economica”.

I dati sugli affitti

Sul fronte appartamenti Amsterdam (con un affitto medio di 2.388 euro) e Roma (2.100 euro) rimangono le città più costose in Europa. Mentre, per quanto riguarda le stanze, il divario è sostanziale tra la prima città in classifica, Amsterdam, con una media di 1.007 euro, e la seconda città L’Aia, con 875 euro. Roma e Bologna, pur registrando i maggiori aumenti annuali dei prezzi delle stanze (19,2% e 18,2%), si collocano comunque molto in basso in classifica rispetto ai prezzi di affitto del Nord Europa, con un canone medio di 620 euro a Roma e 650 euro a Bologna.

Nomisma: “Lieve rimbalzo su fine 2023”

“Ad aver contribuito maggiormente a tale andamento è la dinamica positiva dei prezzi, quella delle compravendite e l’intensità della domanda”. Un lieve rimbalzo tra fine 2023 e inizio 2024 viene evidenziato anche dal Secondo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 di Nomisma. Emerge così un aumento del 2,2% nel semestre e un “boom” del 7,3% su base annuale.

Comparto residenziale

Per quanto riguarda il comparto residenziale, nel corso del primo trimestre del 2024, il numero di compravendite residenziali a Bologna si è ridotto del 2,8% rispetto al primo trimestre del 2023.

Gli operatori intervistati da Nomisma prevedono una domanda interessata alla compravendita stabile e un recupero delle compravendite atteso entro fine anno. La dipendenza delle famiglie dai mutui resta elevata, tanto che il 76% delle compravendite è sostenuto da un finanziamento. Tale tendenza ha spinto le famiglie sempre più verso il mercato della locazione con circa il 54% della domanda orientato all’affitto e la quota residuale interessata all’acquisto in proprietà. Nel corso dei prossimi mesi, gli operatori intervistati prevedono un’ulteriore lieve flessione del numero di compravendite a fronte di una stabilità dei prezzi. Sul fronte della locazione, invece, il numero di contratti tenderà ad aumentare (nonostante il limite dell’offerta) e i canoni dovrebbero proseguire nella loro crescita.

Comparto non residenziale

Passando al comparto non residenziale, nei primi sei mesi del 2024 il comparto direzionale bolognese ha fatto registrare “un rallentamento rispetto agli anni precedenti con una domanda in contrazione e un’offerta in aumento, sia per il segmento della compravendita che per quello della locazione. Nonostante tale assestamento – scrive Nomisma – i prezzi medi di compravendita sono aumentati dell’1,6% nel semestre e tale variazione ha pressoché azzerato la variazione su base annuale (0,1%). Lo sconto medio tra prezzo richiesto e prezzo effettivo è aumentato dall’11,5% al 12,5%, segnale di un irrigidimento dell’offerta nonostante gli andamenti dei valori. I tempi medi di vendita risultano stabili e pari a 8,5 mesi”.

 

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