Il Governo italiano ha recentemente introdotto misure volte a potenziare il finanziamento di investimenti strategici sia in Italia che in Africa, con particolare attenzione all’attuazione del Piano Mattei e al sostegno dell’internalizzazione delle imprese italiane.
Il piano Mattei, promosso dalla presidenza del Consiglio, è un progetto strategico di cooperazione energetica e sviluppo economico tra l’Italia e i paesi del Mediterraneo, in particolare quelli del Nord Africa e del Medio Oriente. Questo piano mira a creare una rete di partnership strategiche e investimenti in campo energetico, contribuendo allo sviluppo sostenibile e alla stabilità della regione.
Il piano prevede investimenti di circa 5,5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi provenienti dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi dal fondo per la cooperazione allo sviluppo. Coinvolge anche organizzazioni internazionali e istituzioni finanziarie per massimizzare l’efficacia degli interventi.
Il piano è esistente già da un anno, quando il governo ne ha delineato la governance con il decreto legge 161 del 15 novembre, mentre Il 29 gennaio 2024 è stato presentato dalla Presidente Meloni alle Camere alla presenza di rappresentanti di 46 paesi e di 25 leader provenienti dal continente africano, tra cui anche il presidente dell’Unione Africana.
Quali sono gli obiettivi del piano Mattei
I principali obiettivi del piano Mattei sono:
– diversificazione delle fonti energetiche per ridurre la dipendenza dell’Italia e dell’Europa dalle importazioni di gas e petrolio da un numero limitato di fornitori, espandendo le partnership con i paesi del Mediterraneo;
– sviluppo delle infrastrutture, migliorando e costruendo nuove infrastrutture per il trasporto e la distribuzione di energia, come gasdotti, oleodotti e terminali di rigassificazione.
– aumentare gli investimenti in progetti locali promuovendo investimenti italiani nei settori energetici e infrastrutturali dei paesi partner, contribuendo alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile e quindi favorire la creazione di opportunità di lavoro: sostenere la creazione di posti di lavoro locali attraverso investimenti in nuove tecnologie e progetti di sviluppo.
Il Governo, in una prima fase, ha individuato un gruppo di “paesi pilota” dove intraprendere le prime attività progettuali: Algeria, Egitto, Tunisia, Marocco, Costa d’Avorio, Congo, Etiopia, Kenya e Mozambico sono i paesi in cui verranno attuati interventi nei settori della sanità, istruzione, formazione, agricoltura, acqua, energia ed infrastrutture. Potranno essere sviluppate anche iniziative nei settori della cultura e dello sport.
La cabina di regia del piano Mattei per l’Africa, istituita presso Palazzo Chigi, è l’organismo che ha il compito di coordinare le attività del governo italiano nei confronti delle nazioni africane, finalizzare e aggiornare costantemente il piano, monitorare la sua attuazione e approvare la relazione annuale al Parlamento. Questo approccio multidisciplinare è stato adottato per garantire che il Piano Mattei possa beneficiare dell’intero sistema Italia, integrando competenze e risorse da vari settori per affrontare le numerose sfide dello sviluppo africano in modo coordinato ed efficace
La composizione della cabina di regia è molto ampia e articolata. Include rappresentanti di diversi ministeri, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, agenzie e società dello Stato, imprese a partecipazione pubblica, università, centri di ricerca e organizzazioni del terzo settore che si occupano di cooperazione e sviluppo. Inoltre, sulla base delle materie e degli interventi all’ordine del giorno, possono essere coinvolti ulteriori soggetti, sia pubblici che privati.
Chi sono i soggetti incaricati di attuare il piano Mattei
Un ruolo importante nell’implementazione del piano Mattei per l’Africa è svolto da Simest. Simest, la Società per l’internazionalizzazione delle imprese del Gruppo CDP, e Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l’associazione imprenditoriale del Sistema Confindustria che rappresenta e supporta le imprese italiane interessate a svilupparsi nel Mediterraneo, in Africa e in Medio Oriente, hanno sottoscritto nei giorni scorsi un accordo finalizzato a sostenere gli investimenti delle imprese italiane nell’area africana.
L’obiettivo è rendere maggiormente efficace l’attività di promozione e di impiego delle risorse a disposizione e per questo Simest ha predisposto anche un pacchetto di finanziamenti agevolati da € 200 milioni di euro a favore della crescita sinergica fra l’Italia e i Paesi del Continente africano.
Con questo accordo i due Istituti si impegnano a valorizzare e diffondere presso le imprese associate di Confindustria Assafrica & Mediterraneo la conoscenza dei prodotti e servizi gestiti da Simest e di cooperare per offrire alle imprese assistenza qualificata e tempestiva. Confindustria Assafrica & Mediterraneo si impegna inoltre a raccogliere e veicolare le manifestazioni di interesse delle proprie aziende associate, organizzando sessioni dedicate ad incontri individuali con gli esperti di SIMEST.
Oltre a Simest il piano Mattei vedrà impegnata fattivamnente anche altre 11 partecipate dello Stato: Eni, Enel, Cassa Depositi e Prestiti, Leonardo, Sace, Ice, Terna, Acea, Snam, We Build e Fincantieri.
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