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Angelo Pisani, amico e ultimo Legale di Diego Armando Maradona lo dice con soddisfazione: «Ha vinto la Giustizia non ci saranno più violenze e mortificazioni per Diego».

Avvocato Pisani, come si sente dopo l’ultima sentenza della Corte di giustizia tributaria di secondo grado che riconosce innocente Diego Maradona?

«Finalmente ha trionfato la giustizia, oltre alla mia soddisfazione e alla fine di un calvario infinito per Diego che sorriderà dei suoi nemici dal cielo, garantisco che è un esempio di correttezza, trasparenza e legalità per tutti soprattutto per i giovani che vedono che il tempo e i valori sono il miglior giudice. Come avevo promesso a Diego quando mi chiese di difenderlo in una causa impossibile, che gli avevano fatto credere già persa senza possibilità di appello, decisi di rischiare. Più volte in questi anni abbiamo riavvolto il nastro e fatto vincere il bene sul male, oggi siamo a un palese e incontestabile 3 a zero, senza possibilità di rivincita per le controparti che non avranno neanche il buon senso di chiedere scusa e riconoscere la verità. Diego già sapeva che l’avrei liberato, l’avevo convito che non era un evasore fiscale, né un criminale così come è stato trattato per anni con persecuzioni, diffamazioni ed esilio forzato dall’Italia. Sono abbastanza  soddisfatto per la vittoria di un innocente vittima di ingiustizia, anche se l’avrei voluta festeggiare con lui. La sentenza dimostra che Diego Armando Maradona è stato ingiustamente perseguitato dal sistema mediatico e politico dell’epoca».

Qual è stata la sua strategia difensiva nel lungo contenzioso con il fisco italiano?

«Negli anni abbiamo tentato di far capire a tutti, anche con istanze in autotutela trattate come carta straccia, che le accuse contro Maradona erano infondate, strumentali ad altri interessi e invidie, poi ho affrontato innumerevoli incontri e processi ma c’è voluto tempo per far vincere la verità che era già scritta dal 1992.

Ecco perché ho sempre denunciato l’ingiustizia subita da Diego e gli attacchi e ritorsioni per averlo difeso. Dopo la prima sospensiva a firma del Giudice Stanziola e poi la prima sentenza esemplare a firma del Giudice Fausto Izzo appellata dal fisco, sono arrivate le sentenze della Suprema Corte di Cassazione del marzo 2021 e gennaio 2023, seguite da quest’ultima della Corte di giustizia tributaria a firma del presidente Verrusio che ha finalmente chiarito che per le annualità contestate, Diego non doveva al fisco più di 952 euro, anche se dai nostri calcoli non deve nulla, e sul punto impugneremo la sentenza come per legge, ricordando invece che c’era  un credito per Maradona  di 1000 euro non rimborsabile perché da condono. Tutto ciò è’ accaduto mentre Diego subiva umiliazioni indicibili e pignoramenti di orologio, orecchino e denaro per milioni di euro, oltre ad offese e attacchi insieme a chi provava a difenderlo».

Può parlarci della sua squadra difensiva e del loro contributo?

«A difesa di Maradona c’era una squadra di tifosi e osservatori onesti, avvocati e consulenti eccezionali, con loro abbiamo giocato non solo tante partite e mangiato tanto fango ma partecipato a diversi campionati per far vincere la giustizia contro violente e palesi speculazioni, strumentalizzazioni, violazioni inaudite, gelosie e invidie».

 Quali sono stati i punti chiave della difesa che hanno portato a questa assoluzione?

«La nostra difesa si è basata su fatti incontrovertibili, su sentenze e fascicoli non letti e nascosti e  sull’analisi dettagliata delle accuse fiscali facili da ritenere nulle e inesistenti. L’accertamento fiscale presupposto di tutta la vergognosa vicenda  è persecuzione solo del contribuente Maradona era stato già annullato negli anni 90 dai giudici tributari e Maradona già processato e assolto anche in sede penale nel 1992, poi il buio della giustizia e l’umiliazione dell’uomo Maradona. Solo dopo anni di battaglie e sofferenze la Corte di Cassazione e i giudici delegati alle rivalutazioni hanno riconosciuto che le richieste di oltre 40 milioni di euro erano abnormi e ingiustificate. Abbiamo dimostrato che l’intero processo era basato su presupposti errati e che Diego è stato vittima di un sistema ingiusto, in verità diciamolo non doveva neanche 952 euro per tre annualità».

Cosa rappresenta questa vittoria per lei, personalmente e professionalmente?

«Per me, questa vittoria è il culmine di anni di duro lavoro e impegno per la giustizia, un esempio per mio figlio e tanti che credono in me: non ero un folle e non ha avuto paura di fare il mio dovere. Personalmente significa aver mantenuto una promessa fatta a Diego che mi aveva dato carta bianca ed era stato spinto dai suoi falsi amici a non credermi più perché era solo una trovata pubblicitaria, ma il tempo è galantuomo . Professionalmente è la dimostrazione che la verità e la giustizia con grandi sacrifici possono prevalere».

Cosa ci può dire sul futuro della questione specialmente riguardo al risarcimento dei danni subiti da Maradona?

«La sentenza riconosce non solo l’ingiustizia subita da Diego ma anche il diritto al rimborso degli illegittimi pignoramenti subiti anche per cifre palesemente maggiori dei presunti 952 euro dovuti e  a un risarcimento per i danni incalcolabili che ha subito. Ora lavoreremo per garantire che venga fatta giustizia compreso il risarcimento per le umiliazioni e i pignoramenti ingiusti, qualcuno dovrà pagare le spese legali».

Qual è il messaggio che vuole mandare ai suoi colleghi e ai futuri avvocati?

«Il messaggio è di non arrendersi mai di fronte alla burocrazia sorda e cieca come alle ingiustizie. Lottare per la verità richiede coraggio e determinazione, ma ne vale sempre la pena. Questa vittoria dimostra che, con impegno e dedizione, è possibile ottenere giustizia anche nei casi più difficili. Appena ho avuto la copia della sentenza che ha visto vincere la Giustizia dopo 40 anni dall’arrivo di Diego a Napoli, abbiamo depositato il provvedimento  della Corte Tributaria d’appello che dichiara Maradona non evasore fiscale e lo libera per sempre da ogni infamia ed umiliazione nel mausoleo ai quartieri spagnoli. Ho mantenuto la promessa che avremmo cancellato questa ingiustizia, fareno conoscere la verità al mondo, perché il mondo giorno dopo giorno passa al Murales di Diego alias “l’avvocato del D10S in difesa dei deboli “ per rendergli omaggio, questa volta Maradona con un colpo di genio dopo 30 anni ha fatto vincere anche la Giustizia oltre che i più deboli».



 

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