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Dopo la diffusione dei numeri dell’attività nei primi cinque mesi del 2024, diffusi in occasione delle celebrazioni dei 250 anni di fondazione del Corpo, in Villa reale a Monza, con il comandante provinciale delle Fiamme gialle, il colonnello Gerardo Marinelli, si parla della “zona grigia” che caratterizza il tessuto economico brianzolo, tra legalità e illegalità, e gli strumenti, anche tecnologici, compresa l’intelligenza artificiale, che agevolano le indagini su fenomeni criminali diventati sempre più sofisticati.

Monza, il colonnello Marinelli: “L’economia della Brianza richiama l’interesse della criminalità”

Colonnello, dai numeri della vostra attività nel territorio provinciale sembra emergere che il tessuto economico brianzolo sia caratterizzato da una “zona grigia” tra legalità e illegalità. Come si alimenta e quali a vostro modo di vedere questa area di mezzo e con quali strumenti la affrontate?
“La Lombardia riveste un ruolo strategico nel “sistema Italia” e per l’azione della Guardia di Finanza e la provincia di Monza e Brianza contribuisce in maniera estremamente significativa. È chiaro come un’economia così importante richiami anche l’interesse delle criminalità, non per forza organizzata, che ben si muove all’interno di quella che Lei chiama “area grigia”, un’area che – come sostengono alcuni autori – riesce a proliferare in quanto è un’area fluida, inclusiva, che si basa su “giochi a somma positiva, quelli per cui tutti i partecipanti al gioco hanno qualcosa da guadagnare”. Il nostro compito principale è – dunque – quello di salvaguardare l’imprenditoria sana – vero motore di uno sviluppo equo e sostenibile – e gli interessi nazionali, supportando le imprese e i cittadini in difficoltà (i primi ad essere “avvicinati” dai soggetti che compongono la citata “area grigia”). In tale chiave prospettica, il primo sforzo da compiere è quello di costruire un altrettanto valido “cordone di sicurezza economico-finanziaria”, in grado di operare in maniera sempre più selettiva, analitica ed incisiva sulle posizioni caratterizzate da maggiori alert di rischio, non solo fiscale. L’aver operato una preventiva mappatura socio-economica e criminale del territorio ci ha consentito di delineare percorsi operativi mirati: in termini preventivi intercettando tempestivamente gli elementi sintomatici della commissione di illeciti mentre l’azione repressiva è orientata ad un approccio operativo sempre più pragmatico e modellato su tre pilastri: il contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, la lotta agli illeciti in materia di spesa pubblica e il contrasto alla criminalità economico finanziaria”.

Monza, il colonnello Marinelli: “Costante contrasto alla corruzione”

Da vostre indagini non solo recenti è emerso anche che l’economia “privata” si trova talvolta a fare affari illeciti anche con il settore pubblico e la politica: quanto è forte la corruzione nel nostro territorio? Nelle indagini quanto incide la possibilità di poter fare intercettazioni, uno strumento sempre dibattuto?
“Anche in questo ambito, particolarmente delicato e di assoluta rilevanza soprattutto in concomitanza degli ingenti investimenti PNRR destinati alla provincia brianzola, l’azione del Corpo assicura un costante dispositivo di contrasto alla corruzione e ai conflitti di interesse. Nell’indice di percezione della corruzione 2023 di Transparency International all’Italia è stato attribuito un punteggio di 56/100, classificandosi al 16° posto nell’Unione europea e al 42° posto a livello mondiale su 180 paesi. Oltre al presidio del comparto degli appalti in ragione delle rilevantissime risorse pubbliche impiegate e del rischio di episodi corruttivi, l’attività dei Reparti è volta altresì a prevenire e contrastare ulteriori condotte illecite, quali quelle di peculato, abuso d’ufficio, commesse da pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio e privati, mediante sia indagini di polizia giudiziaria sia interventi amministrativi d’iniziativa in materia di incompatibilità e cumulo di incarichi nel pubblico impiego e verifica dell’effettiva presenza in servizio dei dipendenti pubblici. Quanto agli strumenti d’indagine, la scelta dei mezzi di ricerca della prova dipende essenzialmente dai presupposti di legge di volta in volta emergenti, risultando indubbio il contributo che anche le indagini tecniche possano fornire”.

Monza, il colonnello Marinelli: “La tecnologia per essere selettivi nella lotta all’evasione”

Da ricerche e analisi emerge che in Italia l’evasione fiscale sia un fenomeno tutt’altro che marginale e anche la Brianza, sempre in riferimento ai Vostri accertamenti, sembra allinearsi nonostante i controlli incrociati e i pagamenti tracciati. Manca qualche altra “arma” per affrontare il problema a Suo modo di vedere?
“Nuovi strumenti di contrasto all’evasione e all’elusione sono in corso di perfezionamento e sono contenuti nei decreti legislativi attuativi della riforma fiscale di volta in volta pubblicati in Gazzetta Ufficiale. L’obiettivo dichiarato dal Legislatore è quello di disegnare un “patto di lealtà” tra Stato e contribuente attraverso un equilibrato mix tra benefici premiali per chi aderisce, adottando comportamenti trasparenti e improntati al rispetto delle regole e cause di decadenza per chi invece si sottrae ai propri obblighi. Questi ultimi sono il vero target della Guardia di Finanza che, quale forza di polizia economico-finanziaria, rivolge la propria attenzione verso tre macrocategorie: le frodi fiscali, il cosiddetto “sommerso” e la grande evasione internazionale. Per fare ciò appare imprescindibile valorizzare adeguatamente l’enorme mole di dati di informazioni generata quotidianamente da cittadini e di imprese: l’ormai indefettibile e sempre crescente ricorso alle tecnologie, infatti, ci mette nelle condizioni di essere selettivi, chirurgici, intervenendo solo laddove vi sono caveat di rischi di evasione o elusione fiscale o addirittura di frode. In tale chiave prospettica, si farà leva sulle banche dati fiscali, doganali, valutarie e di polizia, sull’attività di intelligence, sul controllo economico del territorio e sulla cooperazione internazionale. La sfida è quella di assicurare – in primis – l’interoperabilità delle banche dati con algoritmi in grado di rendere i dati in informazione e, grazie all’imprescindibile ruolo dell’analista per trasformare le informazioni in conoscenza e interpretando correttamente i risultati ottenuti. L’Intelligenza Artificiale potrà, a brevissimo, agevolare ulteriormente e in maniera significativa il dialogo tra le plurime fonti informative a disposizione delle Amministrazioni fiscali”.

Monza, il colonnello Marinelli: “Contrasto trasversale alla criminalità economica e organizzata”

Relazioni e indagini dicono che la criminalità organizzata è ormai inserita nel tessuto locale brianzolo e che si muova nell’ombra per inserirsi nell’economia sana. Come vedete la situazione in base alla vostra attività sul territorio? È così grave?
“Il contrasto alla criminalità economica e organizzata rappresenta un obiettivo prioritario della Guardia di Finanza. Negli ultimi decenni le organizzazioni criminali, pur mantenendo i tradizionali metodi “mafiosi”, hanno assunto una progressiva dimensione affaristica, avvalendosi delle cosiddette “lavanderie fiscali”, ovvero ricorrendo a reati di natura tributaria non solo per evadere il fisco, ma anche per dare un’apparenza di legalità a flussi finanziari riconducibili ai traffici illeciti. L’evoluzione dei sodalizi criminali registra anche sempre più frequenti rapporti di interazione con organizzazioni criminali straniere, come pure il coinvolgimento di professionisti giuridici contabili contigui o collusi che facilitano il riciclaggio con la costituzione di società anche all’estero, l’apertura di conti correnti, il reclutamento di prestanome, l’adozione di tecnologie sempre più avanzate e il ricorso al mondo delle criptovalute. L’attività di contrasto si muove pertanto in maniera trasversale: anche in questo caso, la costante e preventiva mappatura degli ambiti e dei luoghi di interesse mafioso del territorio, favorito dal florido tessuto economico brianzolo, consente di indirizzare l’attività dei Reparti, grazie anche alla valorizzazione delle risultanze desumibili dal patrimonio informativo antiriciclaggio, al rafforzamento della collaborazione con la Prefettura per le attività di prevenzione interdittiva antimafia e con l’Autorità Giudiziaria per le indagini di polizia giudiziaria a carattere economico-finanziario e le investigazioni patrimoniali, seguendo un approccio investigativo basato sul principio “follow the money”, ossia seguire il percorso dei flussi finanziari di origine illecita per risalire agli effettivi dominus”.

Monza, il colonnello Marinelli: “I fondi Pnrr e il nostro ruolo di “polizia della spesa pubblica””

Il Pnrr è una immensa opportunità di sviluppo anche per il nostro territorio: come operate per tutelarlo?
“Particolare attenzione è dedicata al Piano Nazione di Ripresa e Resilienza, per prevenire e reprimere eventuali frodi commesse anche in questa provincia, dove, a fronte di oltre 8.700 progetti finanziati dal 2022 al 2024 con fondi pubblici (non solo fondi rinvenienti dal PNRR), sono stati già stanziati ed elargiti oltre 476,4 milioni di euro PNRR. Muovendo dal ruolo di “polizia della spesa pubblica” affidato alla Guardia di Finanza nell’ambito del complessivo dispositivo di governance del PNRR, i Reparti assicurano un deciso, tempestivo e significativo impegno operativo nell’azione di prevenzione e di contrasto alle condotte illecite: sono stati sottoscritti, già a partire dal 2022, due protocolli d’intesa, con la Provincia di Monza e Brianza e il Comune di Monza, per potenziare l’interscambio informativo e le segnalazioni qualificate, è stata definita, anche in questo contesto, una mappatura ed un’analisi di rischio”.

Tra sequestri di droga, contrasto ai reati ambientali e sicurezza pubblica, la Vostra attività spazia a 360 gradi: perché consiglierebbe a un giovane oggi di diventare finanziere?
“I 250 anni di storia del Corpo, raccontano del quotidiano impegno di tutte le Fiamme Gialle al servizio della collettività. In occasione della ricorrenza è stato tratteggiato il significato del motto celebrativo “Nella tradizione il futuro”, che descrive l’essenza e la proiezione della Guardia di Finanza, in grado di innovarsi e riposizionarsi professionalmente anche attraverso strumenti e dotazioni sempre più avanzati”.

 

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