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Lavoratori e sindacati oggi di nuovo in piazza contro il caporalato. A Latina una delle manifestazioni promosse dopo la tragica morte del bracciante indiano Satnam Singh. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha illustrato numeri preoccupanti sul fenomeno del lavoro nero. «Le persone costrette a lavorare in nero in Italia sono 3 milioni. Stiamo discutendo di tutti i settori e di tutto il Paese, non solo dell’agricoltura. È ora di dire basta, è ora che i governi, le istituzioni ad ogni livello, tutti smettano di fare gli struzzi e di cancellare quelle leggi balorde che in questi anni hanno favorito questo sistema. Il numero degli ispettori è bassissimo. Possono controllare un’azienda ogni 16 anni», ha detto, sottolineando che i numeri annunciati da Giorgia Meloni (1.600 ispettori in più) «sono tre anni che girano, non sono sufficienti perché in questi anni hanno continuato a tagliare».

«Uno dei problemi che abbiamo nel nostro Paese si chiama Bossi-Fini, è una legge assurda che va cancellata. E’ sotto gli occhi di tutti come si gestiscono i flussi: solo a una parte di quelli che vengono qui chiamati a lavorare viene dato il permesso di soggiorno. I dati parlano chiaro, solo al 20% viene dato il permesso di soggiorno. Vuol dire che la Bossi-Fini è una legge che crea clandestini. – ha aggiunto – Le persone vengono chiamate a lavorare, non gli viene dato il permesso e sono condannate allo sfruttamento e alla clandestinità, a condizioni di vita demenziali nelle baracche, perché mancano le case, mancano i servizi. Bisognerebbe fare una cosa molto semplice: la persona sfruttata, se denuncia il suo sfruttamento, deve avere il diritto di avere subito il permesso di soggiorno e il contratto nazionale. Bisogna anche riconoscere il permesso di soggiorno a chi è in cerca di occupazione perché questo gli darebbe il permesso di esistere».

Latina, Schlein: “Satnam Singh ucciso da disumanità. La legge Bossi-Fini va abolita”


«Consideriamo positivo il lavoro avviato dalla Procura di Latina con l’arresto dell’imprenditore – se si può chiamare imprenditore uno che si comporta così – per le accuse che gli hanno mosso, quelle di omicidio e anche per aver violato le regole sulla sicurezza. Siamo pronti a dare tutto il nostro contributo ai famigliari e alla compagna perché sia fatto davvero giustizia – ha poi aggiunto Landini -. Vogliamo dire con grande chiarezza che alcuni discorsi in questi giorni che hanno tentato di dire che la vicenda di Satnam Singh è un caso isolato, che si trattava di un cattivo imprenditore perché tutto il resto funziona e che il sistema è per bene, che questa è una pura bugia. Non è così».

Il presidente del M5S, Giuseppe Conte, a margine della manifestazione, ha commentato: «Dobbiamo estirpare la piaga del caporalato, abbiamo bisogno di tanti nuovi ispettori per rafforzare i controlli. Poi mi chiedo: sono stati stanziati 200 milioni nel Pnrr per rimuovere tutti gli insediamenti abusivi nei campi. Non è stato fatto ancora nulla, eppure ormai è passato del tempo. Come Movimento Cinque Stelle siamo a favore dell’istituzione del reato di omicidio sul lavoro. Il caso Satnam Singh è emblematico delle responsabilità di un datore di lavoro, che in questo caso ha lasciato morire un suo lavoratore. Pertanto, l’introduzione di questo nuovo reato non è più rinviabile».

“Basta caporalato”, la manifestazione a Latina per chiedere la sicurezza sul lavoro


La ministra del Lavoro, Marina Calderone: «Il caporalato parla di illegalità, utilizzo improprio dei lavoratori e delle lavoratrici in assenza di quelle che sono le più elementari garanzie dei contratti collettivi e di una giusta retribuzione e giuste condizioni di lavoro. La concorrenza nel mercato del lavoro deve essere fatta sulla base di quelle che sono le regole che vanno rispettate. Per Calderone, senza rispetto delle regole non è concorrenza ma distruzione di quelle che sono delle opportunità importanti di un mercato del lavoro che in questo momento ci consegna una situazione positiva perché abbiamo un aumento del numero degli occupati, dell’occupazione a tempo indeterminato, una conversione dei contratti a termine in indeterminato. Nell’operazione condotta due giorni fa con l’Ispettorato del lavoro e con il Nucleo Carabinieri tutela del lavoro sono state rilevate irregolarità nel 66% delle 310 aziende ispezionate».

Poi l’annuncio: «Presenteremo la prossima settimana alle parti sociali la bozza di decreto di attuazione della norma che introduce la Patente a crediti per le imprese, al via dall’1 ottobre 2024. E sempre a ottobre arriverà anche la “lista di conformità per le aziende virtuose perché accanto al contrasto è giusto dire che ci sono tante imprese che lavorano bene, pagano bene e applicano i contratti collettivi e rispettano le norme di sicurezza».

«Mi arrabbio molto – aggiunge – quando leggo che si guarda ai numeri del mercato del lavoro al contrario: noi abbiamo un aumento dei posti a tempo indeterminato. Questo significa che le aziende stanno investendo: non trovando lavoratori in misura tale da compensare le necessità, tengono strette le risorse di lavoro per far progredire l’impresa»

 

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