Martedì (2 luglio) sono stati annunciati i programmi dell’UE e della NATO, che collaboreranno per sostenere i finanziamenti nel settore della difesa, per attrarre più investitori privati e per rispondere alle richieste dell’industria di ottenere un maggiore accesso ai fondi per l’innovazione e la produzione.
I responsabili del Fondo europeo per gli investimenti (FEI), parte della Banca europea per gli investimenti (BEI), e del NATO Venture Capital Innovation Fund (NIF) hanno raggiunto un’intesa “per incoraggiare un numero maggiore di fondi di capitale privato a diventare investitori attivi nei settori tecnologici associati alla difesa e alla sicurezza, consentendo alle aziende dell’UE di raccogliere finanziamenti azionari da una gamma più ampia di fonti”, ha affermato la BEI in una nota.
Migliorare l’accesso ai finanziamenti è da anni una richiesta fondamentale delle industrie della difesa basate nell’UE, sia per la ricerca, lo sviluppo o l’aumento della produzione. Le aziende hanno sostenuto di essere state discriminate nell’accesso ai fondi privati e pubblici, dato che le banche non sono disposte a concedere prestiti, ostacolando così le loro opportunità di investimento.
I leader e i ministri dell’UE stanno cercando modi per incrementare i finanziamenti all’industria, nella speranza che ciò possa incrementare la produzione, rispondere alle esigenze belliche dell’Ucraina e potenziare il complesso militare-industriale dell’Unione.
La BEI ha recentemente aggiornato la sua politica di prestito.
L’ex vicepresidente della BEI responsabile della difesa, Kris Peeters, ha dichiarato a Euractiv a gennaio che era in fase di definizione un accordo per quest’anno tra il FEI, che investe in piccole e medie imprese (PMI), start-up e società a piccola capitalizzazione (mid-cap), e il fondo di capitale di rischio della NATO sostenuto da 24 membri e del valore di 1 miliardo di euro.
La cooperazione mira a “condividere le conoscenze e aumentare la consapevolezza sul potenziale degli investimenti nella difesa e nella sicurezza”, si legge nella dichiarazione.
Più concretamente, le due organizzazioni si scambieranno conoscenze sui criteri di investimento con l’obiettivo di aumentare i finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI) e le società a media capitalizzazione.
Banche, istituzioni finanziarie e investitori privati non condividono tutti gli stessi criteri per decidere se investire in determinate attività, comprese quelle legate alla difesa.
Secondo il settore, questa mancanza di comprensione comune ha portato a incertezza e differenze di trattamento.
Secondo quanto appreso da Euractiv, la cooperazione tra l’EIF e l’NIF mira a creare nuovi modi per convogliare denaro all’industria della difesa.
“Rafforzando la nostra partnership con il Fondo per l’innovazione della NATO, il Gruppo BEI conferma l’impegno ad aumentare il suo sostegno all’industria europea della sicurezza e della difesa”, ha dichiarato a Euractiv Robert De Groot, vicepresidente della BEI.
Andrea Traversone, Managing Partner del NATO Innovation Fund, ha affermato in una nota che “c’è un grande slancio nella tecnologia avanzata che sta spingendo le innovazioni per aiutare a rafforzare la difesa, la sicurezza e la resilienza europea”.
[A cura di Alexandra Brzozowski/Rajnish Singh]
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