Il governo aveva assicurato che “nessuno sarebbe stato penalizzato dal nuovo taglio del cuneo fiscale”, invece a quanto pare non sarà così: facendo qualche rapido calcolo, infatti, ne risulta che per coloro che hanno un reddito annuo di circa 35.000 euro l’anno rischia di esserci un taglio di circa 1.175 euro.
La colpa sta nel nuovo sistema di taglio del cuneo fiscale disciplinato dalla legge di Bilancio 2025, con la quale vengono penalizzati coloro che guadagnano più di 20.000 euro, con conseguenze peggiori per chi sta a ridosso dei 35.000 euro di reddito.
Il problema sta nel passaggio da uno sgravio di tipo contributivo a un’agevolazione fiscale che tuttavia non è così vantaggiosa come raccontato dal governo Meloni: basta fare dei semplici calcoli per rendersi conto che rispetto al 2025 un lavoratore con busta paga lorda di circa 2.690 euro rischia di perdere in un anno fino a 1.175 euro.
Quanto spetta oggi di bonus a chi guadagna 2.692 euro lordi al mese
Oggi sulle buste paga il cui importo non supera i 2.692 euro (siamo quindi appena al di sotto dei 2.700 euro) spetta uno sgravio contributivo del 6% (7% sotto la soglia di 1.923 euro lordi) che riduce la quota di contributi a carico del lavoratore.
Anziché versare il 9,19% dello stipendio lordo a titolo di contributi, quindi, su una busta paga di 2.692 euro se ne versa solo il 3,19%: un risparmio del 6%, pari a 161,50 euro lordi al mese, circa 98 euro netti (questa somma può ridursi o variare in base alla possibilità che il lavoratore possa beneficiare o meno di altre detrazioni, come quelle per familiari a carico).
Nella migliore delle ipotesi quindi con lo sgravio contributivo che verrà applicato fino al prossimo 31 dicembre (con l’eccezione della tredicesima), si guadagnano poco meno di 100 euro netti in busta paga. La stessa somma verrà garantita dalla legge di Bilancio 2025? Il governo assicura di sì, per il momento non sembra essere assolutamente così.
Quanto spetta di bonus nel 2025 a chi guadagna tra i 2.600 e i 2.692 euro
A essere penalizzati maggiormente dal nuovo taglio del cuneo fiscale sono i redditi che si trovano vicini alla soglia dei 35.000 euro (e non la superano), con busta paga compresa tra i 2.600 e i 2.692 euro lordi.
Come visto, infatti, questi oggi beneficiano di un risparmio lordo che va dai 156 (circa 92 euro netti) ai 161,50 euro (circa 98 euro netti) grazie allo sgravio contributivo, misura che tuttavia dal 2025 verrà sostituita da un incremento della detrazione da lavoro dipendente per un importo che nel caso dei redditi superiori a 32.000 euro viene così calcolato:
1.000 * [(40.000 – Reddito complessivo)]/8.000
Con un reddito di 35.000 euro l’anno, quindi, viene riconosciuta una detrazione di ulteriori 625 euro l’anno, importo che si riversa interamente sul netto in busta paga. Considerando che la detrazione viene distribuita su 12 mensilità, sono però poco più di 52 euro su ogni busta paga, 46 euro in meno rispetto a quanto spetta oggi con lo sgravio contributivo.
C’è quindi uno svantaggio di circa 550 euro l’anno, una cifra considerevole. E non è neppure tutto.
Meno capienza fiscale, fino a 1.175 euro in meno dal 2025
C’è poi un ulteriore aspetto da considerare. Il fatto che sia stata incrementata la detrazione da lavoro dipendente riduce la capienza fiscale del lavoratore: significa che questo ha meno disponibilità per beneficiare di altre detrazioni, come ad esempio possono essere i bonus sull’edilizia.
Pensiamo ad esempio a un lavoratore che nel 2024 ha versato 5.000 euro di imposte a titolo di acconto ma può godere di un bonus 6.000 euro grazie alle detrazioni oggi previste dal nostro ordinamento: con la prossima dichiarazione dei redditi beneficierà di un rimborso di 5.000 euro, pari appunto a quella che è la sua capienza fiscale. 1.000 euro di bonus, quindi, si perdono.
Nel 2025 invece, per effetto della maggiore detrazione per reddito da lavoro dipendente già considerata in busta paga, avrà una capienza fiscale di 4.325 euro, mentre il bonus spettante è sempre di 6.000 euro. Il rimborso però sarà più basso, visto che la capienza fiscale si è ridotta: dovrà quindi rinunciare a 625 euro di rimborso.
A conti fatti, quindi, questo ha perso oltre ai 550 euro l’anno previsti dal passaggio dallo sgravio contributivo al nuovo taglio del cuneo fiscale altri 625 euro per mancato rimborso Irpef. Un totale di 1.175 euro.
Riassumendo, quindi, con un reddito di circa 35.000 euro si perdono sicuramente 550 euro l’anno per effetto del taglio: se a questo aggiungiamo la minore capienza fiscale, si può aggiungere poi un ulteriore svantaggio che nel peggiore dei casi è pari a 625 euro in meno di rimborso in sede di dichiarazione dei redditi.
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