Pensioni e invalidi sono due cose che spesso vanno di pari passo, perché lo Stato italiano agevola gli invalidi con misure a loro favore e con prestazioni previdenziali piuttosto agevolate. Non mancano infatti le misure che permettono a un invalido di godere di un pensionamento anche molto anticipato. Oggi facciamo un focus sulle possibilità, vecchie e nuove, di andare in pensione nel 2025 con una invalidità.
Pensione invalidi all’80%, attenti alla possibilità di uscire a 56 anni per le donne
Ci sono delle misure che permettono davvero un lauto vantaggio in termini di pensionamento anticipato, e tra queste al primo posto come possibile età di uscita c’è senza dubbio la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile.
Parliamo di una prestazione che non riguarda gli invalidi civili. Per invalidità pensionabile si fa riferimento alla riduzione della capacità lavorativa di un soggetto, ma per il lavoro che svolge o che ha svolto per la maggior parte della sua carriera e per le mansioni svolte e collegate a questo lavoro.
È per questo che si chiama anche invalidità specifica. Per avere accesso a questa misura bisogna rispettare fondamentalmente tre diversi requisiti: età diversa tra uomini e donne, invalidità e contributi versati. Nel dettaglio, i requisiti sono:
- Minimo 56 anni di età per le donne;
- Minimo 61 anni di età per gli uomini;
- Almeno 20 anni di contributi versati;
- Almeno l’80% di invalidità specifica.
Tre diverse misure, con diversi requisiti, ma destinate alla stessa tipologia di invalidi civili: parliamo di Opzione Donna, dell’Ape Sociale e della Quota 41 per i lavoratori precoci. Sono tre misure che anche nel 2025 saranno utili agli invalidi per anticipare la pensione.
Ape sociale
Partiamo dall’Ape Sociale. La misura per gli invalidi permette di andare in pensione partendo da una determinata età anagrafica che, come vedremo, è ben maggiore rispetto alla pensione di cui parlavamo nel paragrafo precedente, e senza distinzioni tra uomini o donne.
Bisogna infatti avere:
- Almeno 63 anni e 5 mesi di età;
- Almeno 30 anni di contributi versati;
- Minimo il 74% di invalidità civile.
Quota 41 precoci: la pensione invalidità senza limiti di età
Sempre per gli invalidi civili riconosciuti dalle commissioni mediche ASL/INPS, c’è una particolare misura che permette di accedere alla pensione a qualsiasi età, perché ci sono da rispettare solo alcuni requisiti contributivi. Infatti, per la Quota 41 precoci, come si chiama questa misura, i requisiti sono:
- Almeno il 74% di invalidità civile;
- Minimo 41 anni di contributi totali versati;
- Almeno 35 anni di contributi neutri da quelli per disoccupazione o malattia;
- Minimo un anno versato prima del compimento dei 19 anni di età.
Opzione Donna
Infine, naturalmente solo per le lavoratrici, c’è Opzione Donna. La misura consente infatti di anticipare l’uscita, anche se obbliga a una penalizzazione dell’assegno dovuta al ricalcolo contributivo della prestazione. Quindi, per andare in pensione con Opzione Donna le invalide devono rispettare le seguenti condizioni:
- Almeno 59 anni di età per le invalide con almeno due figli avuti;
- Almeno 60 anni di età per le invalide con un solo figlio avuto;
- Non meno di 61 anni per le invalide senza figli;
- Minimo 35 anni di contributi versati;
- Almeno il 74% di invalidità civile.
Solo per Opzione Donna vige la regola che tutti i requisiti prima citati devono essere completati entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Significa che, per andare in pensione nel 2025, le invalide devono aver maturato tutti i contributi prima esposti entro il 31 dicembre del 2024.
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