Alghero Era finito a processo con l’accusa di essere la persona che la notte dell’8 luglio del 2020 aveva collocato una bomba carta davanti all’ingresso di una palazzina di via Lo Frasso, mandando in frantumi il portone di un piccolo appartamento, utilizzato prevalentemente in estate o per locazione, ma che in quei giorni sfitto.
Un testimone aveva raccontato ai carabinieri di aver visto un uomo con i capelli biondi, alto quasi un metro e ottanta centimetri, fuggire a bordo di una Fiat Cinquecento di cui aveva fornito due numeri di targa. Pochi indizi che avevano fatto finire nei guai un algherese di 32 anni, proprietario di una Fiat Cinquecento che aveva quei due numeri della targa. A salvarlo dalla condanna ieri mattina davanti al giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca è stato però la sua statura. È bastato alzarsi dal banco degli imputati all’uomo, difeso dall’avvocato Gianfranco Oppes, per mostrare al giudice i suoi 158 centimetri di altezza. Il gup, notando che l’uomo non è neanche biondo, come aveva indicato il testimone, ha accolto la richiesta del suo difensore e lo ha assolto con formula piena. La bomba carta, avevano detto gli inquirenti quattro anni fa, avrebbe potuto anche uccidere. L’ingresso dell’edificio aveva riportato seri danni, ma fortunatamente non c’erano stati feriti. L’esplosione, poco dopo la mezzanotte, si era sentita in mezza città.
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