Oggi in commissione Bilancio nessuna discussione sulla riforma delle Province, prevista all’ordine del giorno per la settimana prossima: tra lunedì e martedì. La corsa contro il tempo si concentra sulla variazione di bilancio e sugli articoli rimasti al palo da qualche giorno, auspicando che il disegno di legge del governo Schifani venga esitato all’Ars entro il 6 novembre.
La seconda commissione conclude in parte la partita della manovrina, con l’approvazione degli articoli 9, 19, 20, 24 e 28.
Le polemiche non sono mancate sulla norma che prevede il riutilizzo delle acque reflue che, depurate, possono essere destinate all’irrigazione delle colture agricole. Oggetto dell’esame in commissione è l’agglomerato di Castelvetrano che rientra tra quelli inseriti nelle procedure di infrazione comunitaria per inosservanza della direttiva 91/271/CE sul trattamento delle acque reflue urbane. Ai fini dell’adeguamento di detto agglomerato ai dettami della direttiva comunitaria 10 richiamata, il Commissario straordinario Unico per la depurazione, nominato dal presidente del Consiglio dei Ministri, ha provveduto a realizzare le opere di adeguamento del depuratore, idoneo al trattamento depurativo sia dell’agglomerati di Castelvetrano centro che delle frazioni di Triscina e Marinella (queste ultime di futura annessione all’impianto, quando saranno eseguite le opere di collegamento programmate). Per le opere in questione sono stati stanziati 600 mila euro che serviranno a sostenere il costo di gestione per un anno, con esclusione delle spese energetiche già sostenute dal Comune. Ed è in questo frangente che le opposizioni si sono scagliate contro la misura che prevede tali risorse. Ma il motivo è stato chiarito e si evince dalla relazione contenuta nel disegno di legge sulle variazioni al bilancio per il triennio 2024-2026.
L’impianto è dotato della sezione di trattamento che rende il refluo idoneo per il riutilizzo. Inoltre, sfruttando la vicinanza dell’impianto alle opere di vettoriamento delle acque per uso irriguo dal serbatoio Garcia, di competenza del Consorzio di Bonifica, sono state eseguite anche le opere di collegamento con l’infrastruttura irrigua, di modo che l’acqua reflue depurata ed idonea per il riuso è già sfruttabile per l’impiego in irrigazione con volumi idrici di tutto rispetto (in questa prima fase circa 2 milioni di mc su base annua). “Questa circostanza, in un territorio ad alta vocazione agricola, consente di sopperire all’indisponibilità di risorsa idrica derivante da una doppia circostanza: 1) la conclamata carenza idrica dovuta alla perdurante siccità per la quale è stato dichiarato ed è vigente lo stato di emergenza idrica di livello nazionale 2) l’indisponibilità dei volumi di invaso della diga Trinità, sottoposta a pesantissime restrizioni di riempimento imposte dall’Organo di vigilanza Ministeriale per ragioni di sicurezza nell’esercizio del serbatoio. Ultimata la costruzione dell’impianto, il Commissario per la depurazione ha garantito l’avvio all’esercizio dello stesso per un periodo semestrale”.
La questione si pone oggi con la problematica relativa alla prosecuzione della gestione. Il Commissario per la depurazione non ha nel proprio mandato compiti di gestione ordinaria di impianti né tanto meno dispone allo stato di risorse finanziarie da destinare a tale finalità. Il Comune di Castelvetrano, che già sostiene i costi per l’energia elettrica necessaria per il funzionamento dell’impianto, ha dato disponibilità ad assumere in gestione l’impianto nella sua interezza per il periodo transitorio di affidamento del Servizio Idrico Integrato a gestore unico d’ambito, secondo la normativa vigente (attività posta in capo all’ATI idrica di Trapani). L’amministrazione comunale, tuttavia, ha rappresentato la necessità di poter ottenere un sostenimento finanziario per un periodo transitorio valutato in un anno, dovendo provvedere all’affidamento del servizio nelle more dell’adeguamento del proprio profilo tariffario che al momento esclude l’applicazione del canone di depurazione, posto che l’avvio all’esercizio dell’impianto adeguato alla normativa è avvenuto solo nei mesi scorsi. Si è pertanto predisposto il presente emendamento attraverso il quale si prevede di erogare a favore del Comune di Castelvetrano, a copertura dei costi di gestione del depuratore, nelle more che venga individuato il gestore unico d’ambito che acquisirà la gestione del servizio idrico integrato nell’intero ambito di Trapani.
Il disco verde, e non con poche polemiche, è arrivato anche sul prestito d’onore per studenti universitari. Alla fine è passato l’emendamento che ha allargato le maglie per la platea dei destinatari e l’accesso al contributo. La novità consiste che la richiesta può essere effettuata dagli studenti universitari del II anno. La norma prende spunto dalla consolidata esperienza inglese in materia di prestito universitario (The Education – Student Loans – Regulations 1990) con la quale si intende garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti siciliani che intendono iniziare un percorso di studi universitari.
In base ai dati in possesso, si stima un numero di studenti siciliani di circa 150 mila unità, di cui il 20% circa ha optato per l’iscrizione in altre università italiane o estere negli ultimi dieci anni. Vista la necessità di invertire il fenomeno migratorio giovanile e volendo andare incontro alla necessità delle famiglie, questa proposta di legge si pone l’obiettivo di garantire il diritto allo studio nella Regione Sicilia, contribuendo a rallentare questo flusso di giovani intelligenze. Il prestito, erogabile fino ad un massimo di € 10.000,00 , verrà concesso dagli istituti bancari e di credito che aderiranno a tale iniziativa. A fronte degli interessi sul prestito, la Regione Siciliana concede un contributo a fondo perduto agli studenti per il periodo di preammortamento pari alla durata del corso di studi, nonché la garanzia parziale sui prestiti suddetti, attraverso l’IRFIS-FinSicilia S.p.A.
Approvati gli interventi per le imprese soggette a misure di prevenzione patrimoniale come il sequestro e la confisca. L’articolo 19 prevede la costituzione di un plafond, nell’ambito del Fondo Sicilia, per il sostegno alle imprese, ivi compreso quelle che realizzano attività di agricoltura sociale. L’obiettivo della Regione è quello di non disperdere il patrimonio imprenditoriale e con esso anche la salvaguardia dei correlati livelli occupazionali, nei diversi settori economici collegati a quelle realtà aziendali sottoposte a misure di prevenzione disposte dalle autorità giudiziarie e riconducibili alle competenze dell’Agenzia dei beni confiscati.
La seduta riprenderà alle 18.
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