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Perché Pil e debito sono sotto osservazione di Bankitalia #finsubito prestito immediato


Audizione in commissione in Parlamento sul Psb per il capo Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia

Arrivano le prime audizioni presso le Commissioni bilancio di Camera e Senato sul Piano Strutturale di Bilancio. Ed arrivano le prime sentenze. Ad analizzare la situazione attuale e gli scenari futuri, a lanciare moniti e indicazioni è Bankitalia con il capo Dipartimento Economia e Statistica Sergio Nicoletti Altimari.

BANKITALIA: “POSSIBILI RISCHI AL RIBASSO, SCENARIO PIU’ FAVOREVOLE DI NOSTRE VALUTAZIONI”

Con riferimento al Psb, per Nicoletti Altimari “nel complesso, lo scenario programmatico si colloca all’interno del ventaglio di proiezioni dei principali previsori ma risulta più favorevole delle nostre più recenti valutazioni, che segnalano possibili rischi al ribasso”. “Vi è la possibilità che la ripresa degli scambi internazionali sia più contenuta di quanto atteso – ha aggiunto – e che la dinamica degli investimenti si indebolisca in misura maggiore sia perché gli effetti dell’irrigidimento delle condizioni finanziarie osservato nei mesi scorsi potrebbero risultare maggiori di quanto previsto, sia a causa del ridimensionamento dei generosissimi incentivi alla riqualificazione delle abitazioni concessi negli anni scorsi. La capacità della nostra economia di contrastare l’eventuale materializzarsi di questi e altri rischi dipenderà anche dalla attuazione piena ed efficace degli investimenti e delle riforme del PNRR”. “Secondo le nostre stime nei prossimi trimestri la crescita del Pil si rafforzerebbe sia per la ripresa dei consumi che per le vendite agli esteri, mentre rallenterebbero gli investimenti privati”, ha sottolineato.

“CON REVISIONE ISTAT PIL 2024 A +0,8%”

“Nel quadro previsivo a legislazione vigente del PSBMT il Pil  cresce dell’1,0 per cento quest’anno, dello 0,9 per cento nel prossimo e dell’1,1 per cento nel 2026. La revisione dei conti economici trimestrali pubblicata venerdì scorso dall’Istat, non inclusa nel quadro – ha sottolineato il rappresentante della Banca d’Italia – comporterebbe una correzione meccanica al ribasso di due decimi di punto percentuale della stima per l’anno in corso. Le stime per il biennio 2025-26 incorporano gli elementi di debolezza emersi negli ultimi mesi e, rispetto al profilo delineato nel DEF dello scorso aprile, prudenzialmente scontano una revisione al ribasso della dinamica del prodotto di 0,3 punti percentuali (concentrati nel 2025)”.

“CALO DEBITO PRIORITARIO AL DI LA’ DELLE REGOLE UE”

Pe il capo Dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia “assicurare che l’incidenza del debito pubblico si collochi stabilmente su una traiettoria discendente è un obiettivo prioritario per l’Italia a prescindere dai vincoli europei”. Nicoletti Altimari ha poi fatto presente che “il programma delineato nel PSBMT non è esente da rischi. In primo luogo, per finanziare parte della nuova manovra il Piano sfrutta il margine determinato dalle maggiori entrate ora attese per il 2024, con l’assunzione implicita che esse siano interamente permanenti. Inoltre, come evidenziato dal Governo stesso, sarebbe sufficiente uno scenario macroeconomico lievemente meno favorevole (ad esempio un aumento imprevisto di 100 punti base dei rendimenti sui titoli di Stato di nuova emissione) per rendere più arduo conseguire l’obiettivo del Governo di riportare nel 2026 l’indebitamento netto al di sotto del 3 per cento del Pil”.

BANKITALIA: “CON SGRAVI LAVORO A RISCHIO EQUILIBRIO SISTEMA PENSIONI”

Riguardo alle misure espansive delineate, per Bankitalia “assume rilevanza l’intenzione di rendere strutturali gli sgravi contributivi sul lavoro. Come già sottolineato in sede di Audizione sul DEF verrebbe meno a livello aggregato l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni che, nel medio periodo, caratterizza il nostro sistema previdenziale e ne rappresenta un punto di forza”.

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“RIFORME? MANCANO SCADENZE E MONITORAGGIO”

Con riferimento poi alle riforme, per Nicoletti Altimari “il Piano presentato al Parlamento non include informazioni dettagliate circa le scadenze temporali degli obiettivi delle riforme e degli investimenti che consentirebbero l’allungamento del periodo di aggiustamento, né indicatori idonei al loro futuro monitoraggio. Si tratta di informazioni estremamente utili, come suggerito dall’esperienza del Pnrr”.

BANKITALIA: “STABILITA’ REGOLE PER CREDIBILITA’ POLITICA ECONOMICA”

“L’approvazione del PSBMT è un passaggio della massima importanza. Il documento, infatti, fissa le principali direttrici della politica di bilancio italiana almeno fino alla fine della legislatura. A meno di eventi eccezionali, non si potrà derogare dai tetti di spesa inclusi nel Piano” ha spiegato il rappresentante di Bankitalia in audizione. “Assicurare che l’incidenza del debito pubblico si collochi stabilmente su una traiettoria discendente – ha aggiunto – è un obiettivo prioritario per l’Italia a prescindere dai vincoli europei. Potersi basare su un quadro di regole stabile e orientato al medio termine conferisce credibilità alle strategie di politica economica e àncora le aspettative di famiglie, imprese e operatori finanziari”.

SU PSB “RISCHI ANCHE CON PICCOLI SCOSTAMENTI”

In conclusione, il capo Dipartimento Economia e Statistica ha ricordato che “rispetto agli andamenti tendenziali dei conti, il governo programma misure espansive – accrescendo il disavanzo di circa 0,4 punti percentuali del PIL nel 2025, 0,7 nel 2026 e di 1,1 nel 2027 – rispettando al contempo il tasso medio di crescita della spesa netta indicato nella traiettoria di riferimento proposta dalla Commissione a giugno (spetterà alle prossime manovre di bilancio specificare interventi coerenti con questi obiettivi). Questa strategia è comprensibile – attenersi al quadro di finanza pubblica a legislazione vigente implicherebbe, come abbiamo visto, significativi tagli alla spesa primaria corrente in termini reali – ma non è esente da rischi. In primo luogo, non è certo che il miglioramento dei conti dell’anno in corso – che riflette il vivace andamento delle entrate dirette – abbia natura pienamente strutturale.

n secondo luogo, data l’elevata incertezza che caratterizza le stime macroeconomiche – ha puntualizzato Nicoletti Altimari – anche piccoli scostamenti dai piani di bilancio potrebbero rendere difficoltoso riportare, come pianificato dal Governo, l’indebitamento netto sotto la soglia del 3 per cento del prodotto nel 2026 e, più in generale, conseguire il profilo del debito delineato nel Piano”.



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