“Ultima settimana. Chiusura attività dal 6 ottobre”. Il cartello campeggia da qualche giorno su tutte le vetrine dei negozi Benetton e Sisley che affacciano su Corso della Repubblica e via Diaz, nel cuore della città. Si tratta di uno dei più grandi negozi del centro, che ora si prepara a chiudere i battenti.
Le chiusure dei negozi
E’ molto probabile che l’annunciata chiusura porterà in realtà a un cambio di gestione dello stesso marchio. Ma il segnale certamente non è dei migliori, tanto più che qualche metro oltre, sulle vetrine di un altro negozio di abbigliamento, è affisso un manifesto simile: “Svuota tutto. Chiusura attività. Liquidazione totale”, mentre lungo il Corso, Game Stop, popolare negozio di videogiochi amato dagli adolescenti, ha già chiuso i battenti e sulla vetrina è rimasto solo un cartello: “Affittasi”.
La piazza riaperta al traffico
Non è servita dunque la parziale riapertura dell’isola pedonale voluta dall’amministrazione comunale per riportare i cittadini a fare acquisti in centro. I bar non mancano, e anzi ne spuntano di nuovi, ma la città si svuota di negozi e chi resiste lo fa spesso con fatica. Cosa sta accadendo? “L’apertura di quel tratto di strada è stato un gioco politico assolutamente non voluto da noi – commenta Susanna Gloria Mancinelli, presidente di Confesercenti e commerciante storica del centro di Latina – Volevamo anzi che la Ztl fosse addirittura ampliata. Non ci hanno ascoltati. Ma le colpe non sono certo solo delle amministrazioni, in generale la crisi economica sta dilagando e la città la nostra città la sta pagando cara”.
La crisi dilaga
“Quella di Latina – spiega ancora la presidente provinciale di Confesercenti – è un’economia circolare. Non c’è altro indotto, non c’è turismo. E dunque dobbiamo solo accontentarci di chi gira in città tutti i giorni, prevalentemente pensionati. Nessuno viene più a Latina neanche dai paesi lmitrofi, non abbiamo pubblico. Ma in compenso continuiamo a pagare affitti come se fossimo una metropoli. Inoltre, per gli acquisti ci si sposta ormai sempre di più verso i centri commerciali o verso gli acquisti online. La situazione è questa. La chiusura di Benetton ci ha ovviamente scossi, forse in questo caso ci saranno avvicendamenti, ma in problema generale resta per tutti. E non basta un evento organizzato, dopo mesi e mesi di nulla, a cambiare la situazione. L’ultimo, quello sullo sport, non era poi qualcosa che potesse portare pubblico a noi negozianti. Ben venga anche lo sport, ma non è il nostro target. Servono eventi culturali veri, degni di una città capoluogo di provincia. Non mi meraviglierei se entro la fine dell’anno chiudessero altri esercizi”. A fare da contraltare a questa situazione c’è però l’apertura del negozio Rolex in via Eugenio di Savoia, segno forse che, a dispetto della progressiva perdita del potere di acquisto della classe media, il lusso non va in crisi.
La tendenza nazionale: la ristorazione invade i centri storici
A questa analisi si associa Ivan Simeone, coordinatore provinciale di Confesercenti: “La tendenza è ormai chiara da anni. I clienti si spostano nei centri commerciali per fare acquisti mentre nei centri storici, anche di città più grandi della nostra, si stanno facendo sempre più largo le attività di ristorazione. L’abbigliamento è il settore che ne risente di più, ma molto potrebbe essere fatto a Latina per salvare i suoi negozi. La nostra associazione ha già fatto proposte in merito a questo. Il cuore della città potrebbe essere un centro commerciale naturale, ma deve avere una sua tipizzazione e caratterizzazione, magari dedicata alla moda”.
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