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Innovation Summit, il Comune paga per un’occasione concreta, una vetrina o una fiera? Un affare per chi la organizza, ma i giovani vorrebbero più di questo #finsubito prestito immediato


Si è conclusa la seconda edizione del Sud Innovation Summit. Il messinese Roberto Ruggeri è salito sul palco del Palacultura per la seconda volta dal 2023 per mostrare la sua “creatura”: una sorta di fusione tra un TEDEX versione nostrana, un convegno, un seminario, una fiera del digitale… Di certo un affare per chi la organizza.

Il suo “guru”, Ruggeri, un tempo tra i protagonisti delle notti della movida messinese, ha fatto il salto di qualità con un sito on line, diretta.it, dove si raccolgono i risultati di eventi sportivi ma anche una numerosa schiera di collegamenti a siti di scommesse. Innovativa idea ai tempi che fruttò non poco al “guru” messinese.

Ma andiamo con ordine. La precedente edizione del Summit si è svolta un anno fa promettendo sviluppo, capacità di attrarre aziende leader della tecnologia a Messina e la possibilità per i giovani messinesi di proporre le proprie candidature. Ma ad un anno quanto c’è di tutto questo? Di certo il processo è lungo e la vision non è di facile realizzazione. “Messina sta diventando il fulcro”, ma di cosa?

Sarebbe molto interessante ed anche bello e auspicabile che un evento di due giorni con un certo numero di speaker (73) che salgono sul palco comunicano la loro esperienza e la loro visione, con padiglioni e stand di aziende che si occupano di tecnologia (molte messinesi) o di lavoro, insomma che tutto quel che è accaduto un anno fa ed in replica quest’anno, bastasse davvero a “rendere Messina il fulcro dell’innovazione”. Ma basterebbe anche che solo un giovane messinese potesse dire di aver trovato occupazione grazie a tutto questo. Ma è davvero successo? E’ accaduto che qualche azienda leader della tecnologia internazionale, intervenuta al Summit abbia concretamente aperto una sede a Messina creando posti di lavoro?

E’ forse per questa mancanza che il Sindaco evoca l’I-Hub che verrà quale reale opportunità per Messina di diventare “la nuova Silicon Valley della Sicilia, anzi del sud, in barba al gigante catanese St-Microelectronics, quella si, realtà concreta? Il trade union tra l’internazionale teconologico sarà l’I-Hub del quale ancora c’è solo l’idea? Insomma la vera finalità di queste giornate popolate da speaker mordi e fuggi, da nomi altisonanti di aziende, anche istituzioni, che però non lasciano nulla a Messina, dovrebbe essere, secondo il Sindaco, proprio il popolamento di una mega struttura della quale si ha contezza solo della prossima demolizione delle strutture rimanenti sull’area che sarà destinata all’I-Hub. Quindi ancora macerie, prima di poter costruire su un’area che ormai ha perso appetibilità, visto che non è più la sola ZES di Messina. Visto che con il Decreto SUD, ZES lo sarà tutta la città. Pertanto perché ostinarsi a creare lì qualcosa che non ha più le peculiarità di quando lo idearono le assessore dell’Amministrazione De Luca, Previti e Musolino? E, l’I-Hub, basta solo evocarlo perché esista? Visto che a furia di rispolverarne il progetto sta per diventare come la leggenda del Ponte sullo Stretto, per il quale esistono turisti che arrivati in città vogliono andare a vederlo dal vivo?

COSA LASCIA IL SUMMIT DELLO SCORSO ANNO E COSA PROMETTE QUELLO DI QUEST’ANNO? I CRIPTICI PREMI…

Insomma, che lascia il Summit, con la sua ultima edizione? E cosa ha dato a Messina nell’edizione dello scorso anno? Probabilmente molto entusiasmo per chi ha partecipato ad un evento che è stato gratuito per chi entrava, ma che prevedeva una “donazione” libera a Unicef (per un minimo di 5 euro). Di certo lascia l’amaro in bocca a chi avrebbe voluto avere la possibilità di poter interagire di più con aziende, manager. Insomma avere occasioni di proporsi concretamente. Però ha consegnato tanti premi. Tutti da comprendere, però, azzardando traduzioni dal tecnolanguage con il quale sono stati presentati e consegnati alle start up:

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Premio Zest, che consiste in “incontri di mentorship e di approfondimento del progetto, con lo scopo di definire una possibile partecipazione ai programmi di accelerazione di Zest e un conseguente investimento” (di quanto? E come?).

Premio Le Village: “opportunità di accedere gratuitamente al programma di accelerazione di Le Village by CA Sicilia per sei mesi“.

Premio Rodl&Partner:1 ora (UN’ORA!) di formazione dedicata / workshop in materia di cybersecurity (argomenti da preventivamente concordare con il vincitore); 1 light assesment compliance GDPR; 1 light assesment compliance A.I. Act“.

Premio Elis “dà accesso a 2 (DUE, non di più) workshop dedicati alla mappatura degli impatti economici, ambientali e sociali generati e/o generabili dalla startup; alla partecipazione esclusiva al CEO meeting di ELIS; accesso a sessioni di mentorship e accesso alla Community di Talents (per Startups B2C)“.

QUANTI POSTI DI LAVORO ARRIVERANNO? QUANTE AZIENDE APRIRANNO A MESSINA?

Ma in soldoni e per chiarezza? Chiediamo scusa, saremo di certo ignoranti, ma non era meglio specificare per iscritto di cosa si tratta davvero, invece di infiocchettare tutto con sigle, inglesismi, marketismi, e nomi altisonanti di aziende e istituzioni collegate?

IL COMUNE PAGA.. ECCOME PAGA

Di chiaro e certificato, però, c’è che il Comune PAGA per questo evento. Lo scorso anno il Summit, nella sua prima edizione è costato 170.190.00 euro, di cui 30 mila euro di IVA. Perché lo specifichiamo? Perché al netto di IVA il Comune l’anno scorso ha impegnato 140.000 euro, rimanendo quindi nell’ambito dell’affidamento DIRETTO. Senza bando e senza applicazione della legge sugli appalti. Il sistema con il quale, fino ad un massimo di 140 mila euro, l’amministrazione può dare i propri soldi a chi ritiene darli. Soldi stanziati per il piano promozionale “Messina città della Musica e degli Eventi” di deluchiana memoria.

E quest’anno? Il mega contributo è stato previsto con delibera di giunta del 23 luglio 2024. Ma nell’amministrazione trasparente manca l’importo impegnato e l’indicazione del RUP… Insomma, l’evento si è concluso ma non si sa ancora, pubblicamente, quanto ci è costato.

SOLDI DEI MESSINESI BEN SPESI?

Soldi ben spesi? Per saperlo dovremo attendere per vedere se tutto ciò “farà effetto” e se l’entusiasmo inoculato dal guru Ruggeri, con l’assistenza del Sindaco di Messina, si diffonderà. Basterebbe, come abbiamo già detto, che anche uno o due giovani possano essere assunti dalle mirabolanti aziende che hanno sfilato con i loro 73 interventi. Basterebbe che davvero uno o due di questi “brand”, per dirla alla Ruggeri, decidesse di aprire una sede a Messina. Basterebbe solo questo per poter dire “L’Amministrazione ha speso bene i soldi dei messinesi che potevano essere usati per altro“.

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Per il resto di “stakeholders”, di chief marketing e quant’altro importa ben poco se non per chi sa che il Summit è un “bel prodottone” da vendere. Lo è stato per 2.374 partecipanti in presenza e 1000 on line?



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