Ha preso vita il primo spin-off in Egitto della Scuola Italiana di Ospitalità (Sio), un progetto nato da un impulso proveniente dall’ambasciatore italiano in Egitto Michele Quaroni e dal gruppo Pickalbatros, in sinergia con Federturismo, e con un forte interesse manifestato da Cdp. La Sio fu creata a Venezia nel 2019, per volontà di Cassa depositi e prestiti e TH Group e ha subito progettato e attivato, in collaborazione con l’università Ca’ Foscari, il primo corso di laurea professionalizzante in «Hospitality Innovation and e-Tourism», una formazione internazionale, impartita interamente in lingua inglese, che coniuga competenze gestionali nell’ambito dell’industria dell’ospitalità con altre competenze sulla trasformazione digitale e la sostenibilità dei servizi turistici.
Il corso di laurea veneziano si è confermato per il terzo anno consecutivo tra i migliori 100 programmi al mondo e numero uno in Italia nella classifica stilata ogni anno dal QS World University Rankings by Subject, per la categoria «Hospitality and leisure management». Si tratta di un’esperienza formativa – che grazie a SIO prevede 3 stage in 3 anni – unica nel suo genere, che ha già calamitato attenzioni anche dall’estero. Tanto da sbarcare adesso in Egitto, con il medesimo obiettivo della casa madre: formare personale altamente qualificato nel settore dell’ospitalità, sia per il mercato egiziano che per soddisfare la crescente domanda di manodopera specializzata anche nelle strutture turistiche italiane durante l’alta stagione. Una collaborazione a suo tempo formalizzata in un Memorandum of Understanding (MoU) siglato in occasione del summit Italia-Egitto alla presenza del presidente del Consiglio, che prevede una cooperazione in ambito formativo, e di inserimento lavorativo nei due Paesi.
La realizzazione del campus è stata a carico del gruppo egiziano Pickalbatros, mentre SIO, in collaborazione con Federturismo, si è occupata della progettazione didattica e della ricerca dei finanziamenti per le attività formative. Dopo gli adempimenti burocratici, con incontri al ministero del Turismo che hanno sottolineato l’importanza di procedere rapidamente con le procedure amministrative, ormai si è giunti a compimento. Ad Hurghada, presente anche il ministro del turismo Daniela Santanchè, per presenziare all’inaugurazione della Scuola Italiana di Ospitalità «Campus Enrico Mattei», un progetto – come sostiene il ministero – «che si pone nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa promosso dal Governo italiano per rafforzare i rapporti tra l’Italia e i Paesi africani».
La missione della Scuola, sia a Venezia che in Egitto, è duale, e si rivolge da una parte ai giovani alla ricerca di uno sbocco concreto nel mondo del lavoro, dall’altra alle imprese, cronicamente in difficoltà nel recruiting di personale con le competenze necessarie. «Lo scopo è chiaro – sostiene Giulio Contini, direttore della Scuola, ci proponiamo di colmare il gap tra le competenze richieste dalle aziende e quelle offerte dai lavoratori, attraverso una formazione pratica e di alta qualità, destinata a preparare i futuri professionisti del settore. Il modello didattico della Scuola Italiana di Ospitalità è basato sul principio del learning by doing, un equilibrio tra lezioni teoriche in aula e attività pratiche in laboratori e stage».
«È un modello che non mancherà di espandersi anche oltre l’Egitto – dice Contini -: abbiamo già registrato l’interesse di altri Paesi africani, per questa che sembra essere l’applicazione più concreta degli obiettivi del ‘piano Mattei’, cioè aiutare i territori rivieraschi del sud Mediterraneo ma anche quelli adiacenti, proponendo modelli formativi e lavorativi spendibili entro quei confini ma anche nel resto del mondo. Ad Hurghada la didattica e i percorsi di studio saranno curati dalla stessa SIO, una garanzia della qualità italiana nel settore hospitality».
Lo sbarco in Egitto è un traguardo notevole, se si pensa che la SIO fu fondata proprio all’inizio del blackout pandemico. «Non sono stati periodi facili, tutt’altro – confessa il direttore -, ma siamo sempre stati aiutati dalla forza della storia dei fondatori, TH Group, con i suoi valori d’impresa attenta al sociale e all’etica, e fondazione Cdp, che considera il turismo un asset importante dello sviluppo economico».
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