Il countdown per il Giubileo è ormai iniziato e fa correre anche il mercato immobiliare di Roma, in particolare quello degli affitti e degli immobili destinati a case vacanza e bed & breakfast. Se per questi ultimi c’era da aspettarselo, la vera novità è il decollo degli affitti. A scattare la fotografia aggiornata del mercato romano è la Fiaip-Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali nell’osservatorio «Monitora Roma» che mostra nel primo semestre un calo del 3,4% delle compravendite (-12% su base annua nel 2023).
Sul fronte delle locazioni residenziali, la carenza di alloggi, dovuta anche all’aumento del 12% delle locazioni a uso turistico, ha invece portato a un aumento dei canoni del 3%. Insomma, un mercato immobiliare residenziale dai due volti, da cui emerge un quadro in cui la natura policentrica della capitale e della sua area metropolitana provoca una tensione tra la domanda e l’offerta di cespiti residenziali, condizionando fortemente l’andamento sia delle transazioni che delle locazioni.
Compravendite in calo
I numeri parlano chiaro: 30 mila le compravendite registrate del 2023, il 70% delle quali ha interessato la città metropolitana. Tra i motivi della forte contrazione (-12%), neanche a dirlo, spiccano i mutui ancora alti nonostante i due tagli dei tassi di interesse della Bce. Occhi puntati dunque sugli immobili con taglio tra i 50 e gli 80 metri quadrati, nettamente preferiti ai tagli più grandi, possibilmente nelle immediate vicinanze delle linee metro A-B-C (+2,5% delle quotazioni nel primo semestre), elemento qualificante per una capitale alle prese cronicamente con una mobilità molto critica.
«Il mercato immobiliare di Roma sta attraversando un periodo di crescente pressione a causa della scarsità di alloggi residenziali e dell’aumento delle locazioni turistiche. Questa situazione crea difficoltà a famiglie e studenti, costretti a cercare soluzioni sempre più lontane dal centro o a condividere spazi abitativi», spiega a Mf-Milano Finanza Silvia Dri, presidente di Fiaip Roma.
Il centro storico resiste
In particolare, il centro storico di Roma, sempre più al centro dei flussi turistici, ha beneficiato di significativi investimenti riuscendo a mantenere un numero di transazioni stabile rispetto al 2023, a fronte di un aumento medio delle quotazioni del 2,5% nei primi sei mesi dell’anno. Le aree più periferiche hanno mostrato tendenze peculiari quadrante per quadrante, con un trend generale di flessione delle transazioni (tra -0,5% e -2%).
Capitolo a parte è quello delle locazioni. Nei primi sei mesi si nota una contrazione della registrazione di contratti (-2,7%), frenata dovuta appunto auna riduzione dell’offerta di alloggi sul mercato residenziale che ha fatto schizzare verso l’alto i canoni di affitto.
«Il mercato delle locazioni turistiche è in costante crescita, con un dato stimato del +12% di cambi di destinazione d’uso, anche in vista del Giubileo», sottolinea Dri. «Anche se i prezzi di compravendita potrebbero aumentare per la limitata offerta, le transazioni sono in calo a causa dei tassi di interesse elevati dei mutui e di un mercato residenziale in contrazione. Non prevedo un effetto-bolla, quanto piuttosto una flessione dei prezzi dopo il Giubileo, quando la frenesia attuale delle locazioni si attenuerà e l’ulteriore taglio dei tassi d’interesse da parte della Bce potrebbe favorire gli acquisti, contribuendo a calmierare i canoni di locazione. Se non si interviene per aumentare l’offerta abitativa e per regolare il mercato delle locazioni turistiche, ci troveremo di fronte a rischi significativi di crisi abitativa nel prossimo futuro. È fondamentale sviluppare politiche efficaci per garantire a tutti un accesso dignitoso alla casa». (riproduzione riservata)
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