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Un pomeriggio qualsiasi in un piccolo supermercato di Trento Centro. Pensionati, coppie con figli, madri, padri, studenti.
Gente che ha finito di lavorare o studiare o comunque che deve tirare avanti. Gente che ha fatto onestamente il proprio dovere, non sempre ripagati con la stessa moneta dalla vita. Dagli acquisti si può vedere l’aria che tira in base al budget, pochi sfizi, tanta concretezza e offerte speciali.
Poi arrivano, sembra si siamo messi d’accordo. Balordi minacciosi, senzatetto, baby gangsters, extracomunitari nullatenenti in monopattino e IPhone ultimo modello come i loro capi spesso firmati, nomadi insieme al proprio cane e persone con ogni tipo di dipendenza. In comune fra di loro l’aria sfaccendata di chi pare avere tutto il tempo del mondo.
Devono mangiare anche loro, nessuno dice nulla, e per chi non ha soldi il Trentino, come e più dell’Italia, fa a gara per offrire loro pasti gratis, un tetto, agevolazioni, alloggi, conforto, sovvenzioni, contributi, assistenza psicologica e di ogni genere. Tutto gratis, e quando non gratis quasi gratis. A volte mi capita di essere in coda al supermercato e vedere l’extracomunitario di turno pagare con delle card. Tra me e me allora penso che parte di quel conto ahimè lo pago anch’io.
Girano ‘come avvoltoi’, vanno avanti e indietro senza meta per le corsie, osservano più i movimenti dei clienti e del personale che i prodotti, i clienti non se ne accorgono e restano indifferenti, il personale spesso lo si vede allarmato e in confusione.
Qualcuno del gruppo inizia nagar a correre, altri lo seguono in fretta, il tutto mentre alcuni di loro si presentano alle casse con una birra o una merendina, distraendo il personale, ma fino a un certo punto, perché chiamano il direttore, che sconsolato fa la conta di quanto è stato rubato. Spesso ad essere derubati sono gli stessi clienti del supermercato.
È successo proprio l’altro giorno a mia zia di 88 anni. Una persona l’ha messa in confusione alle casse elettroniche e alla fine si è ritrovata senza portafoglio. Questa gentaglia non guarda in faccia nessuno, bambini, anziani o disabili fa lo stesso. Sono solo persone da spennare.
E’ sempre così dice il direttore, e aggiunge parlando che i suoi colleghi di altri punti vendita gli raccontano gli stessi episodi che vede lui. Racconta che, se riesce a trattenerne un ladro in flagranza e chiama le Forze dell’Ordine queste vengono, non subito se sono impegnate, e il copione è sempre lo stesso: lo identificano, lo allontanano. Poco dopo andrà a tentare però la sorte da un’altra parte.
Quasi nessuno fa denuncia, per le lunghissime – e tristi – attese e sfiducia nella giustizia. Così passa il messaggio che qui non ci sono reati o quasi.
I furti sono una realtà accettata, qui come da noi, ma se succede a qualcuno che non è della categoria “agevolati e protetti”, lo mettono alla gogna e finisce in prima pagina sui giornali.
È successo all’onorevole Fassino, 75 anni, parlamentare da una vita, più volte ministro, già sindaco di Torino, emolumenti mensili da sogno, preso mentre usciva da un punto vendita con un profumo senza pagarlo.
Gogna mediatica, foto, commesse intervistate, e lui che di quel profumo poi ne compera centinaia di confezioni proprio per dimostrare che, se è successo, è stata una svista, perché distratto da una telefonata e un politico anziano, come tutti, può avere la testa per aria piena di pensieri.
I politici che rubano, se non sono cleptomani che è una malattia, non rubano certo un profumo.
I nostri ladri quotidiani, pur rubando piccole cose, se messe una dietro all’altra fanno una spesa che molti di noi fanno fatica a mettere assieme, specialmente per quanto riguarda gli alcolici con quel che costano.
Stime più che attendibili ci dicono che i costi dei furti nei supermercati viaggiano attorno ai 7 miliardi di euro all’anno, e incidono sul consumatore per 120 euro circa. In taluni casi vengono già messi a preventivo sul budget dell’anno che segue sotto la voce «perdite». Incredibile.
La GDO, (Grande Distribuzione Organizzata) lancia un grido d’allarme e osserva che ormai i furti sono un segnale preoccupante.
Parliamo di furti, ma spesso i gerenti e il personale vengono minacciati, strattonati o a volte colpiti, e questa è rapina. Se poi c’è il passaparola che in Italia anche se ti prendono non ti fanno nulla si fa presto, con l’incremento esponenziale della delinquenza e la maggioranza non è certo italiana, come riportato dai quotidiani ogni giorno, si può prevedere che la rapina diventerà una costante.
Sempre meglio che lavorare. A quello ci pensiamo noi ‘fessi’.
A cura di Roberto Conci – direttore editoriale
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