Arzachena. “Manialia”, la consuetudine presente negli stazzi galluresi di “darsi una mano” si rinnova. E lo fa prendendo le sembianze di una nuova associazione, “Manialia” appunto, che nasce sulle ceneri di Anemos: «In questi anni abbiamo resistito – spiega Sonia Pala, presidente della neonata associazione – ma abbiamo capito che in Italia è difficile svolgere attività culturale come impresa. Eravamo a rischio chiusura e con noi l’edificio». L’edificio a cui la presidente si riferisce è la stazione ferroviaria di Arzachena, costruita nel 1930 e ristrutturata nel 2016, anno a partire dal quale vive come museo – il Labenur – e centro didattico. «Non volevamo mettere una croce sopra al tanto lavoro fatto. Nel nostro piccolo abbiamo reso un servizio culturale, divulgativo e, soprattutto, didattico, alla comunità. Esclusa la parentesi del Covid, sono venuti a visitarci 500 bambini ogni anno».
Ma in concreto, perchè “Manialia”? Perché tutta la comunità è chiamata all’appello. L’associazione si apre all’esterno per nutrirsi di nuova linfa, arricchirsi di nuove competenze, idee e risorse. Ma anche di nuove collaborazioni con altre istituzioni e associazioni, per fare rete e creare uno scambio reciproco positivo e propositivo. «Inoltre – continua la presidente Pala – vorremmo che Arzachena si riappropriasse di questo spazio, che punta a essere un centro di cultura. Per questo, amplieremo il nostro impegno nella didattica, nell’organizzazione di eventi, itinerari, laboratori e corsi per promuovere un cultura il più possibile inclusiva, per niente elitaria, che si rivolge a persone di ogni estrazione sociale e culturale».
Lo spirito collaborativo ha poi plasmato anche il programma dell’associazione, presentato dalla vicepresidente Ivana Utzeri: «Dobbiamo ritrovarci nella manialia. Per questo, i nostri corsi – tra cui quello sui nuraghi, sulla scoperta della Gallura in età romana o della Gallura medievale, quello sui banditi e le banditesse – tutti uniti da un “filo del pensiero”, sono pensati per fare rete e conoscere e scoprire il territorio, la sua storia, le sue pratiche, affinché niente si perda». L’importanza dell’associazione è stata colta anche dall’assessore ai Servizi sociali Alessandro Careddu, che ha sottolineato le opportunità che si aprono per i cittadini di ogni età. Le iscrizioni, dunque, sono aperte: la quota associativa di 15 euro darà diritto a sconti sulle attività organizzate e a far parte, a tutti gli effetti, della vita dell’associazione. Un’associazione aperta anche a tanti suggerimenti: «Diteci che esperienza vorreste fare – conclude Utzeri – e noi ci impegneremo a realizzarla».
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