Tempo di olio, tra chi raccoglie ancora le olive e chi le trasforma già in olio nuovo. E la domanda che risuona è sempre la stessa: quanto costa l’olio quest’anno? Si parla – ancora – di incremento dei prezzi, dati da diversi fattori, ma qualche stima è già possibile. Dunque come sta andando la campagna olearia 2024? Quali sono le previsioni? Lo abbiamo chiesto ad alcuni frantoiani del Pescarese.
In queste settimane i frantoi stanno lavorando a pieno regime, tra olive proprie e conto terzi, stanno facendo i conti con un’annata di siccità ma anche di ottima qualità del prodotto.
“La siccità non è di quest’anno, va avanti da tre anni. Se contiamo che non ha piovuto quasi mai, dalla mignolatura alla fioritura all’attecchimento – le varie fasi ndr – di conseguenza il livello quantitativo è basso, ho personalmente stimato un 70% in meno in media nel territorio” racconta Davide D’Aloisio, maestro oleario e titolare, con la sua famiglia, del frantoio Timando De Juliis di Pianella.
Nonostante il quantitativo ridotto, ci troviamo di fronte a un’elevata qualità. “Le piogge di fine agosto e inizio settembre hanno concesso una maggiore idratazione dell’ulivo, per cui la qualità dell’oliva è altissima” continua D’Aloisio, ammettendo che “oli di così grande qualità sono diversi anni che non si riuscivano a ottenere”.
Le alte temperature di quest’anno hanno dato filo da torcere all’ulivo e agli olivicoltori, ma hanno anche concesso tregua da eventuali parassiti, mosca o vermi. Il caldo ha quindi salvaguardato le piante da possibili parassiti. Ed è interessante sapere che l’ulivo non ha paura del caldo estivo, ma ha bisogno di acqua.
“Il vero problema” racconta D’Aloisio “è che non fa l’inverno: non fa la neve, non fa le ghiacciate, non fa l’acqua, non piove. Stiamo senza acqua a ottobre. E abbiamo grossi problemi perché ci chiudono l’acqua e per un impianto di molitura è un problema, anche se il nostro è a due fasi, quindi non ha bisogno di aggiunta d’acqua, però i lavaggi, le pulizie e altri passaggi ne risentono”.
Ma quanto dovrebbe costare l’olio quest’anno? Dietro la produzione di una bottiglia di olio ci sono passaggi, numerosi passaggi, ci sono certificazioni, garanzie e sicurezza. Ci sono persone che lavorano quotidianamente, e ci sono le difficoltà da affrontare e superare per far sì che tutto fili liscio. “E allora perché una bottiglia di vino si paga al ristorante, senza batter ciglio, 40/50 euro, e una bottiglia di olio non può costare 20 euro?”. Questo è ciò che si domanda D’Aloisio e fa riflettere su quanto sia importante la scelta di un “olio buono”, che si consuma quotidianamente, rispetto a una bottiglia di vino, o di birra, che si sceglie saltuariamente, il cui costo viene accettato più facilmente.
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Ma nonostante ciò, secondo le stime, l’olio quest’anno dovrebbe costare sopra i 14/15 euro, cifra minima suggerita anche da Davide Candeloro, socio della storica attività “Oleificio Vittorio Candeloro snc di Alfia e Claudio Candeloro” di Loreto Aprutino.
“In questo periodo non possiamo confermare il prezzo dell’olio extravergine dato che siamo ancora in piena produzione. Una cosa è certa, la produzione è in calo rispetto all’anno scorso, quando il prezzo è stato intorno ai 13€. Il prezzo di quest’anno non potrà essere inferiore ai 14€” ci racconta.
Sulla produzione e sui problemi legati all’ulivo, Candeloro conferma che quest’anno, l’olio è di qualità altissima. “Le olive sono sane, senza attacchi di mosca e abbastanza idratate, nonostante la siccità registrata nelle stagioni calde. La probabile complicità di una accentuata cascola delle olive nei mesi antecedenti la raccolta ha permesso alle olive rimaste di nutrirsi e svilupparsi correttamente”.
La minore presenza di olive si ripercuote in un prezzo maggiore, supponendo un aumento in percentuale del 30%-40% in più.
Proprio sul prezzo finale si gioca la sfida della campagna olearia di quest’anno, di quelle precedenti e probabilmente delle future. La grande difficoltà, infatti, è quella di contenere i prezzi, nonostante gli aumenti dei costi, tra tasse ed energia. Se si aggiunge anche un’annata scarsa che cozza con i costi più strutturali di un frantoio (manutenzione, ammortamento macchinari), si comprende immediatamente che il vero problema è decretare un prezzo congruo alle spese sostenute, al lavoro svolto e, nonostante tutto, a un prodotto qualitativamente eccellente.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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