“Se il Parlamento, in sede di conversione del decreto-legge, introducesse, con effetto retroattivo, l’obbligo di spalmare in 10 anni i crediti maturati per gli interventi superbonus, si assumerebbe la grave responsabilità di ledere il principio del legittimo affidamento, garanzia imprescindibile per ogni Stato di diritto”. Questo il giudizio del presidente di Lapam Confartigianato Edilizia Claudio Boccaletti commentando le dichiarazioni del ministro Giorgetti su un ulteriore intervento in materia di Superbonus. Il presidente ribadisce quanto evidenziato dalla Filiera delle Costruzioni nella lettera inviata la scorsa settimana al Ministro.
“Le imprese che legittimante hanno applicato ai propri clienti lo sconto in fattura – continua e conclude Boccaletti – vedrebbero venir meno i loro piani finanziari, con la grave conseguenza che, pur vantando crediti nei confronti dell’erario, sarebbero obbligate, comunque, a versare imposte e contributi. È evidente che tale situazione determinerebbe inevitabilmente un incremento delle situazioni debitorie non onorate e l’applicazione delle conseguenti sanzioni”.
“Siamo piuttosto preoccupati di quanto potrebbe accadere alle modifiche sul Superbonus annunciate dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – sottolinea Adelio Moscariello, responsabile Cna Costruzioni – Se la stretta sarà pressoché totale, vale a dire se diventerà obbligatorio spalmare da 4/5 a 10 anni il periodo di utilizzo dei crediti senza alcuna deroga, allora si rischiano di creare diversi contenziosi oltre al blocco totale dei lavori. Se, invece, questa norma venisse applicata solo ai soggetti che portano in detrazione diretta alla propria denuncia dei redditi l’agevolazione, allora la portata dell’intervento sarebbe minore. Quel che è certo – continua Cna – è che lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, rischia di fare di questa misura un’opportunità solo per i ceti più abbienti. Se a questo sommiamo le voci che si rincorrono rispetto a tutti i bonus sulla casa, con una sostanziale contrazione di questi ultimi, è chiaro che il settore edilizio porterebbe ad un rallentamento che rischia di essere molto peggiore del -5,9% previsto nella nostra provincia per il 2024”.
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