Una grande famiglia di commercianti foggiani con una storia che incrocia passioni, merceologie diverse, generazioni e luoghi iconici della città di Foggia, come Piazza del Lago e Via Rosati, alle porte del mercato ortofrutticolo ed enogastronomico tra i più grandi d’Europa.
Rosa Ariostino, con 40 anni di negozio alle spalle, ha deciso di chiudere il suo storico punto vendita di bomboniere e articoli da regalo, Orizzonte, in via Rosati numero 7.
“Voglio chiudere in bellezza, ho aperto 40 anni fa, nel marzo del 1985 e chiuderò il prossimo 15 dicembre”, dice la commerciante a l’Immediato.
La sua è stata una vita tutta dedicata al commercio. Sua madre, Maria Fatigato, aveva un negozio di oggettistica a Piazza del Lago, suo nonno Clemente Ariostino aveva una pasticceria e poi il chiosco del gelataio sempre in centro storico. “Sono stati anni molto impegnativi, il mio grande orgoglio è stato vedere quei bambini a cui avevo confezionato le bomboniere per il battesimo crescere in altri eventi della vita, comunione, cresima, matrimonio. Chi ha fatto il matrimonio è tornato per il 25esimo. Non ho mai fatto una fregatura ad una persona. Ho 60 anni posso avere un contributo con la rottamazione delle licenze, potevo aspettare fino al 2027, ma voglio chiudere in bellezza, non voglio diventare scorbutica. Adesso voglio godermi un po’ il mio tempo, il mio essere nonna. Ho sempre lavorato, pur con tre figli, ho aperto quando avevo 20 anni”.
Le tanto vituperate bomboniere sono sempre criticate, guardate con ironia e finto snobismo, eppure non c’è evento in cui, da invitati, non si torni a casa con il pacchettino simbolo della festa.
Come sono cambiate le bomboniere e i ricevimenti negli anni? “Oggi si vive molto su internet – racconta la commerciante -, i clienti vogliono tutti vedere i tiktok perché i negozi vivono in rete. Prima ci tenevano alla bomboniera, andava tanto il soprammobile in casa, oggi si tende a regalare cose utili. E non si vuol spendere più di 10 euro. Però rispetto ad un tempo si fanno più bomboniere, perché si regalano anche ai compleanni. Oggi si fanno ad ogni data importante: 18 anni, la laurea, 25 anni, 30, 40, 50, 60, 70, 80, 90 anni. Ne ho fatte anche per dei centenari. Alla nascita prima non si usava oggi si fa la bomboniera. Si regalano oggetti utili come il taglia pizza, l’ apri bottiglia, la paletta per la torta. Si usa meno la bomboniera per i testimoni o i compari di nozze, perché si punta spesso ad altri regali”.
Anche Rosa come tanti commercianti importanti di Foggia non ha eredi. È una storia che si ripete in città. Le grandi insegne muoiono con la generazione dei baby boomer.
“Ho tre figli, nessuno ha deciso di seguire le mie orme, sono sempre in negozio e hanno visto il sacrificio di questo tipo di vita. Il negozio viene sempre prima di tutto, devi aprire anche con la febbre, con i problemi, i sensi di colpa me li portavo dentro. È una vita impegnativa. La mia caratteristica è stata quella di non dire mai no, ho confezionato bomboniere e confettate anche di notte. Non ho mai detto: non posso prendere questo ordine. Tutti i clienti quando vanno via mi ringraziano”.
Da quando ha annunciato la sua chiusura su facebook Rosa sta ricevendo tanti messaggi. “Col passare del tempo tra titolare e cliente si instaura un rapporto di fiducia e onestà. Qualità rare e preziose che al giorno d’oggi non ce ne sono più. L’amicizia resterà indelebile nei nostri cuori. Ora sapere che il tuo negozio sta per chiudere la sua attività mi rattrista moltissimo. Io che per tanti anni ero sempre lì da te per fare un acquisto tu che mi consigliavi e che mi hai sempre fatto fare una bella figura con tutti coloro che hanno ricevuto un pensiero che acquistavo da te. Mi hai sempre aiutato a scegliere anche se avevo le idee chiare su ciò che volevo acquistare ma nello stesso tempo tu mi aiutavi a scegliere. Mi consigliavi e sempre mi facevi degli sconti. Con il tempo avevi conosciuto i miei gusti e le mie preferenze sia di colori che di oggettistica in genere. Ti dico grazie dal più profondo del mio cuore”, le ha scritto una cliente amica.
Nessun rimpianto però, Rosa è decisa. “Non mi mancherà il negozio perché è una decisione che ho maturato nel tempo, abbiamo un nipotino e voglio stare con lui, voglio viaggiare di più per andare a trovare gli altri miei due figli che vivono in Spagna e a Vicenza. Spero che qualcuno possa proseguire con la mia attività, sarebbe bello, ma oggi è diminuito il passeggio anche qui al mercato Rosati. Le persone, forse a causa dei parcheggi, preferiscono comprare frutta e verdura nei supermercati”.
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