Fermato dalla Polizia Penitenziaria un cittadino marocchino che cercava di introdurre stupefacenti e telefoni nel carcere.
Gli agenti della Polizia Penitenziaria di Regina Coeli hanno arrestato un cittadino marocchino di 30 anni, colto in flagrante mentre tentava di introdurre droga e telefoni cellulari nel carcere romano. L’uomo aveva preparato un involucro di plastica ben sigillato contenente 204 grammi di hashish, 25 grammi di cocaina e alcuni telefoni cellulari, per un totale di oltre 7.000 dosi di droga. La consegna sarebbe dovuta avvenire tramite una cordicella calata dall’interno del carcere.
Scoperto dagli agenti, il 30enne ha tentato una fuga, ma è stato bloccato dopo un inseguimento a piedi per le vie adiacenti. Nell’udienza a piazzale Clodio, l’uomo ha dichiarato di essere stato pagato 300 euro da un contatto sconosciuto per consegnare il pacco. Il pubblico ministero ha richiesto la convalida dell’arresto e la detenzione in carcere, mentre la difesa ha chiesto misure alternative come l’obbligo di firma o il divieto di dimora a Roma.
I giudici hanno convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora nella Capitale. Al termine del rito abbreviato, l’uomo è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Durante l’udienza è emerso che il traffico di droga nelle carceri rappresenta un fenomeno diffuso in tutta Italia, dove i guadagni derivanti dalla vendita di stupefacenti all’interno degli istituti penitenziari possono triplicare rispetto al mercato esterno.
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