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MONTEMURLO. Gli annunci sponsorizzati sui social sono sempre più presenti e pressanti. E si parla di una «opportunità unica per la realizzazione di un hotel di Lusso e centro convegni, concordato nel permesso di costruire del piano di recupero dell’edificio, già deliberato dal Comune». Quella che ci sarà dal prossimo 19 al 26 febbraio 2025 sarà sicuramente un’asta diversa dal solito perché viene introdotto un metodo esclusivo ispirato alle aste tradizionalmente riservate a beni di prestigio come opere d’arte, yacht e auto d’epoca. E l’oggetto immobiliare in questione altro non è che la storica Villa del Barone a Bagnolo di Montemurlo.

La struttura

Una villa rinascimentale di oltre 7 mila metri quadrati che la Inom Luxury Auctions, la prima piattaforma italiana per la compravendita di immobili di lusso con il metodo delle aste rivolte a privati, società e agenti immobiliari definisce come «una grande opportunità di investimento». Il complesso immobiliare risale al Cinquecento ed è formato dalla villa e due annessi, circondati da un giardino di 1.650 mq e tre ettari di terreni. Rispetto alle altre presenti sul territorio, la villa ha dimensioni monumentali, con una pianta a «U» e una facciata, inquadrata da due fasce a bugnato sugli spigoli, sulla quale si aprono undici assi di finestre su due piani principali.

La nota

«Gli interni rivelano un grande salone decorato con nicchie che ospitano copie di opere classiche del Settecento. La galleria, introdotta da un grande arco, con colonne tuscaniche e trabeazione classica, mostra stucchi tardo barocchi e decori neoclassici – si legge nella nota informativa con cui la Inom Luxury Auctions pubblicizza e promuove la vendita – Particolarmente interessanti sono la sala delle Marine, con pitture a tempera di soggetti marini, e quella di Minerva, con una volta “a sfondato”, che simula l’apertura di un paesaggio con architetture dipinte e rovine. Sia al primo che al secondo piano sono presenti decorazioni del primo Ottocento con paesaggi, drappi dipinti e citazioni neo-egizie. Nel parco intorno alla villa, invece, spiccano i resti di un ninfeo settecentesco».

«Le caratteristiche del complesso sono tali da permetterne la trasformazione in un hotel di lusso, destinato a una clientela esclusiva – continua la promozione – le dimensioni degli interni consentono infatti la realizzazione di circa 30 camere oltre alle sale convegni e alla spa, mentre gli spazi esterni sono perfetti per ospitare una zona benessere immersa nel verde.

Il progetto

Il progetto di restauro, che rispetta rigorosamente la storia e le caratteristiche architettoniche della villa, è già stato avviato: sono stati completati i lavori di consolidamento delle fondamenta e dei solai, oltre al rifacimento del tetto, alla ristrutturazione di alcune sale e alla realizzazione delle strutture in cemento armato per le scale, il vano ascensore e il centro convegni». «In un mercato sempre più orientato verso il lusso, Villa del Barone rappresenta un’opportunità unica: ricca di storia e di fascino, ha tutte le potenzialità per diventare un progetto di ospitalità di altissimo livello nel cuore della Toscana», afferma Andrei Moiseev, founder e presidente di Inom Luxury Auctions.

Cifre e dettagli

«Investire in questa villa significa investire in un settore in costante crescita, sempre più alla ricerca di soluzioni per soddisfare la continua domanda di ospitalità esclusiva in strutture di lusso». A collaborare con la Inom Luxury Auctions nella ricerca di potenziali acquirenti c’è anche la Coldwell Banker di Forte dei Marmi. Il complesso immobiliare è in cerca di un novo proprietario fin dal 2014 quando fu effettuata la prima asta con un prezzo base di 12,2 milioni. Asta andata deserta esattamente come quelle successive che nel 2015 lo proponevano a 9,15 milioni poi sceso a 6,8 milioni per poi assestarsi nelle aste dal 2016 in poi a 4,8 milioni di euro con offerta minima in 3,6 milioni.

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