Nuovo stop dei dipendenti del trasporto pubblico locale: a rischio metro, bus e tram. Non aderiscono Trenitalia, Italo e Trenord. I sindacati: «Taglio da 1,5 miliardi di euro al Tpl»
Altro venerdì nero all’insegna dello sciopero dei mezzi pubblici: l’8 novembre, infatti, è in programma un nuovo stop del trasporto pubblico locale della durata di 24 ore, senza fasce di garanzia, proclamato da molte sigle sindacali di settore. A rischio bus, metro e tram, ma non il trasporto ferroviario. I dipendenti Trenitalia, Italo e Trenord, infatti, non aderiranno infatti alla protesta. Vediamo orari, linee di servizio garantite e dettagli della giornata città per città.
Milano, Roma e Torino
A Roma, l’Atac ha reso noto di potere garantire alcune linee dall’inizio del servizio alle 8.30 e dalle ore 17 alle ore 20. Per quanto riguarda le metro, l’azienda dei trasporti ha fatto sapere che verranno garantite, nella fascia oraria indicata sopra, solo le corse della linea A e B della metropolitana. Per quanto riguarda Milano, ancora non ci sono informazioni ufficiali, così come per Napoli. Si prevede, quindi, che tutti i mezzi di trasporto siano a rischio, bus, tram e metropolitana. A Torino la pagina Gtt conferma alcune linee parzialmente garantite dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15: sono 2 – 3 – 4 – 4N – 5 – 8 – 9 – 10 – 11 – 13 – 15 – 17 – 18 – 35 – 36 – 55 – 68.
Genova e Bologna
A Genova sono previsti servizi minimi nelle fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30 in ambito urbano e dalle 6 alle 9 e dalle 17 alle 20 in ambito extraurbano. Amt, inoltre, prevede di erogare indicativamente il 30% del servizio esclusivamente in relazione ai collegamenti con gli ospedali e le stazioni ferroviarie. Tper, per l’area di Bologna, Ferrara e provincia, comunica che i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti nel corso dell’intera giornata. Anche il servizio “Marconi Express”, per effetto dell’adesione dei lavoratori allo sciopero, potrebbe non essere garantito per tutto il corso dell’intera giornata.
I motivi dello sciopero
Il finanziamento in legge di bilancio del fondo per il trasporto pubblico locale è «assolutamente insufficiente», il fondo «ha subito un taglio di miliardo e mezzo di euro ed è chiaro che 120 milioni non servono a recuperare questo gap»: a dirlo è stato oggi il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, a margine della conferenza stampa delle organizzazioni sindacali di categoria sullo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale annunciato per l’8 novembre prossimo, senza fasce di garanzia. Le motivazioni della protesta, ha spiegato, «sono relative al rinnovo del contratto, che è scaduto ormai dallo scorso anno». «E soprattutto – ha aggiunto – la motivazione a sostegno di questo sciopero è il salvataggio di un settore che rischia di scomparire da questo Paese. Mentre tutta l’Europa investe sul trasporto pubblico locale noi abbiamo una condizione di arretramento in tutte le città, dalle medie alle grandi città, con intere fasce di cittadini che non hanno già più la possibilità di accedere al trasporto pubblico».
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