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Dall’INPS la pensione prima all’invalido che ha versato questi particolari contributi #finsubito prestito immediato


Problemi di salute, sia fisici che mentali si traducono quasi sempre in un determinato grado di invalidità. Un soggetto affetto da determinate patologie è un invalido civile solo nel momento in cui presenta la domanda all’INPS. La procedura è la solita. Prima il certificato medico introduttivo a cura del proprio medico di base. Poi la domanda al Patronato per il riconoscimento dell’invalidità civile. E successivamente visita medica presso la Commissione Medica Invalidi Civili competente. Ed ecco che dopo il rilascio del verbale da parte dei commissari, sullo stesso verbale c’è il grado di invalidità assegnato. Che se di un determinato valore, può portare a notevoli vantaggi previdenziali l’invalido stesso. E se a questo aggiungiamo un versamento di determinati anni di contributi, l’invalido ha davvero grandi vantaggi. Perché dall’INPS la pensione prima all’invalido è possibile se ha versato particolari contributi ed ha il giusto grado di invalidità.

Dall’INPS la pensione prima all’invalido che ha versato questi particolari contributi

Come detto, per diventare invalido e godere dei benefici che anche la normativa previdenziale prevede, bisogna passare dal certificato medico introduttivo del medico di famiglia, dalla domanda all’INPS e dalla visita medica. Nel momento in cui l’interessato viene riconosciuto invalido civile in misura non inferiore al 74%, ecco che c’è la concreta possibilità di sfruttare un vantaggio di non poco conto sulla pensione. A tal punto che dall’INPS la pensione prima viene liquidata all’invalido in determinati casi.

Il 74% di invalidità per esempio dà diritto al compimento di almeno 63,5 anni di età di andare in pensione con 30 anni di contributi con l’Ape sociale. Oppure senza limiti di età con 41 anni di contributi può essere il caso di rientrare nella quota 41 per i precoci. E sempre al 74% di invalidità è fissata la soglia per opzione donna.
Ma a prescindere da queste tre misure che consentono ad un invalido al 74% di avere accesso alle pensioni anticipate, c’è un altro vantaggio da non considerare ininfluente. Parliamo delle maggiorazioni contributive.

Invalidi al 74%, i contributi valgono di più, ma in che modo

Col 74% di invalidità però c’è un’altra condizione di vantaggio, da usare durante la fase di istruttoria della domanda di pensionamento ed a prescindere dalla misura prescelta. Dall’INPS la pensione prima all’invalido può giungere anche facendo valere di più alcuni periodi di contribuzione. Si chiama maggiorazione contributiva invalidi quella che riconosce infatti per ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento dell’invalidità, 2 mesi in più di contribuzione figurativa. Questa maggiorazione va richiesta nel momento in cui si presenta domanda di pensione. La contribuzione figurativa per invalidi può così arrivare a garantire anche a chi si trova senza la giusta carriera per andare in pensione, di raggiungere le soglie minime.

Il vantaggio va richiesto mentre si presenta la domanda di pensione

Quindi, l’accesso alla pensione può essere più semplice sfruttando quanto previsto dall’articolo numero 80 comma 3 della legge numero 388 del 2000. Proprio questa è la norma che offre 2 mesi di contributi figurativi in più per ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento dell’invalidità civile almeno al 74%. Contribuzione figurativa utile a raggiungere il diritto alla pensione.

Magari per arrivare a 20 anni di contributi. Per esempio chi ne ha maturati 19, a 67 anni si troverebbe senza il diritto alla pensione di vecchiaia visto che il requisito contributivo minimo dei 20 anni è vincolante. Ma se per esempio ha lavorato 6 anni dopo il riconoscimento della disabilità al 74%, e fa fede il verbale della Commissione Medica Invalidi Civili, può avere diritto alla pensione dal momento che questi 6 anni valgono 7 anni. Ma solo per il diritto alla pensione. Perché la maggiorazione non vale sul calcolo della prestazione. Significa che non si prendono più soldi.

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