Quanto prendono di stipendio i lavoratori trentini? Stando al rendiconto sociale provinciale Inps, il lordo del compenso è in linea con quello nazionale, ci sono però differenze piuttosto consistenti tra l’ambito pubblico e quello privato, tra i diversi settori economici, come già evidenziato in relazione ai redditi pensionistici (vedi il T di ieri) , anche e soprattutto tra i due generi.
Quadro generale
Le categorie più pagate sono bancari, assicuratori e fornitori di energia, quelle meno pagate sono lavoratori domestici, agenzie di viaggio e chi presta servizi di supporto alle imprese. In basso anche il settore socio sanitario. Gli uomini vantano retribuzioni più alte, con dislivelli anche oltre i 200 euro a settimana, e questo, purtroppo non è una novità. Ma quello che forse non era ancora noto è che in Provincia di Trento il reddito medio di una lavoratrice dipendente è più basso di circa il 5% rispetto a quello percepito a livello nazionale.
Le differenze sono marcate anche tra lavoratori comunitari ed extracomunitari: tralasciando per un momento il divario di genere, in Trentino i dipendenti extracomunitari prendono circa 180 euro alla settimana in meno degli omologhi comunitari (423, 4 euro contro 600,2).
Privati per settore e genere
Al 2022 la retribuzione media dei dipendenti privati in Trentino ammonta a 104, 9 euro al giorno per i maschi e 73,4 per le donne. Di contro a livello nazionale le cifre sono leggermente più basse per gli uomini (104,4 euro) ma più alte per la controparte femminile (77,6). Come anticipato, a percepire i le somme più alte, sono i lavoratori che si occupano di attività finanziarie e assicurative: il reddito medio giornaliero è di 190,1 euro per i maschi e 124,1 per le lavoratrici femmine. Dato inferiore alla media italiana (140,8 le donne, 208,4 gli uomini). Il secondo ambito in classifica è quello dei fornitori di energia, anche questo inferiore rispetto al nazionale: 118, 3 euro al giorno la media femminile, 140 tondi quella maschile. Si parla spesso di divario di genere per quanto riguarda le discipline tecniche e scientifiche ed in effetti anche qui il dislivello tra uomini e donne è piuttosto importante, circa 35 euro al giorno: 81,7 contro 116,3. Anche in un settore trainante ma un po’ in difficoltà come quello delle costruzioni le donne prendono una ventina di euro in meno. Inoltre, in linea generale, le lavoratrici prendono meno in Trentino che in Italia, con la sola eccezione dei settori istruzione, alloggio e ristorazione, trasporto e altri servizi, dove le cifre percepite dalle donne sono poco più alte di quelle nazionali.
I più poveri
Gli stipendi più bassi, sempre su base giornaliera sono quelli di badanti e personale domestico: 48,5 euro la paga femminile e 60,8 quella maschile. Peraltro, ieri Luisa Gnecchi, ex deputata e parte del cda di Inps, aveva parlato di una percentuale di lavoro nero in aumento proprio in quest’ambito «Manca nel nostro paese e anche nella nostra provincia la sensibilità di assicurare colf e badanti, anche per poche ore», le sue parole. Tornando agli stipendi, seguono noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, categorie accorpate con quote di 54,8 e 78,3 per i due generi. Bassi in classifica ma in linea col quadro nazionale, i dipendenti del settore sanitario e dell’assistenza sociale: 65,3 euro il reddito giornaliero delle donne e 84,3 quello degli uomini.
Dipendenti pubblici
Dal privato al pubblico la situazione cambia. Qui in media i trentini prendono più degli omologhi nazionali, con la sola eccezione di università ed enti di ricerca. Qui il dato italiano è di 148,6 euro al giorno per le dipendenti donne e 183,3 per gli uomini. In Trentino si parla rispettivamente di 127,7 e 181,8 euro. I lavoratori pubblici meglio retribuiti sono magistrati, amministratori centrali e autorità indipendenti: la media è di circa 185 euro (169,6 contro 201, tra i generi). I secondi più pagati sono corpi di polizia, forze armate e vigili del fuoco con 144,1 euro al giorno di compenso per la parte femminile e 162,2 per quella maschile. Gli stipendi pubblici più ridotti sono quelli erogati in ambito scolastico, che si aggirano intorno ai 100 euro.
Subordinati vs autonomi
Le ultime statistiche riguardano il confronto tra lavoro subordinato e lavoro autonomo. In questo caso il rendiconto Inps prende in considerazione non il reddito lordo giornaliero ma la retribuzione media settimanale (sempre lorda), con una suddivisione per macrocategorie. I dipendenti privati prendono in media 559,2 euro la settimana, contro i 691,8 dei lavoratori pubblici. In entrambi i casi la differenza per genere è di circa 200 euro. Differenza che permane anche nel lavoro autonomo, per gli artigiani (466 euro contro 658 i dati per i comunitari) e in misura di poco inferiore anche per i commercianti (448 a 573). Anche su base settimanale i dipendenti meno pagati sono i lavoratori domestici con una media di 202,5 euro. Seguono gli agricoli a quota 441,1. In confronto, però va paggio agli agricoli autonomi fermi a 222,3 euro. Tra questi ultimi, inoltre le cifre sono allineate tra i due generi.
Stranieri meno pagati
Un dato che forse non sorprende ma certamente colpisce è quello relativo a comunitari ed extracomunitari. Il dislivello, in questo caso è di 176,8 euro: 423,4 la settimana gli extra Ue e 600,2 i cittadini comunitari. In termini percentuali significa quasi il 30% in meno.
Ciò nonostante gli immigrati producano, come scriveva il T di mercoledì, una fetta molto importante del Pil provinciale, circa 2,8 miliardi. Non esattamente un trattamento equo.
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