“La corsa a ostacoli è appena iniziata, ora dobbiamo saltarli uno alla volta per arrivare al traguardo”. Usa una parafrasi sportiva, Cristiano Battaglini, per spiegare la situazione del Mefit, dopo lo stanziamento dei 10 milioni di euro del Pnrr ufficializzato dal governo. “Siamo beneficiari di un contributo pubblico a fondo perduto di dieci milioni per realizzare il progetto Rediam, per un valore totale di 10,3 milioni. Il contributo copre oltre il 98% dell’investimento totale”.
Come vi muoverete ora?
“Il ministero eroga le risorse a rendicontazione. Possiamo avere più step, con le progettazioni, i lavori, tutto quanto, nei diversi stati di avanzamento. Fino a tre, più quello di saldo chiusura, che deve essere trasmesso entro il 30 giugno 2026”.
Un anno e mezzo per finire i lavori.
“Assolutamente sì”.
Avete pronto un cronoprogramma?
“Lo abbiamo fatto da tempo. Non possiamo non arrivare preparati al momento clou, quello dell’inizio dei lavori. In luglio lo abbiamo presentato a Invitalia, che ci aveva chiesto importanti integrazioni al progetto presentato nel 2022, oltre alla dimostrazione della disponibilità del bene a livello pluriennale e del sostegno da parte di un istituto bancario, nel nostro caso la Banca di Pescia e di Cascina, per la copertura del cofinanziamento, una relazione sull’impatto su clima e ambiente, e una serie di richieste tecniche e fiscali. L’istruttoria è andata avanti fino a fine settembre. E ora siamo pronti a partire”.
Quali sono i primi interventi previsti?
“Abbiamo sottoscritto l’accordo con la stazione appaltante certificata, iniziamo con gli affidamenti delle progettazioni per acquisire i progetti esecutivi. Poi, affideremo i lavori. Il progetto prevede otto lotti, indipendenti fra loro. Manutenzione straordinaria del corpo principale della struttura, con le riqualificazioni che ci permetteranno di ottenere il CPI. Climatizzazione della struttura, volta all’efficientamento energetico”.
Agirete anche sul fronte della tecnologia?
“È prevista la realizzazione di un impianto di pannelli fotovoltaici ubicati su pensiline car porter, per 800 kilowatt circa, intervento che ci permetterà di essere indipendente da gestori. Serre hi tech, di ultima generazione, in cui gli operatori potranno avere una migliore operatività. Riqualificazione della portineria. Poi l’accesso verrà digitalizzato con un nuovo sistema che permetterà di monitorare le presenze all’interno dell’area, una rete wi-fi che coprirà tutta l’area, e una piattaforma di commercializzazione a disposizione di produttori e commercianti. Poi, la sostituzione delle celle frigo con strutture di ultima generazione, che permettono un minor consumo per utilizzo superiore. Magari, realizzandone anche di nuove, perché la richiesta degli operatori è sempre maggiore”.
Di fatto, un nuovo Mefit.
“Ce n’è bisogno. Serve una struttura che rispecchi le esigenze di oggi. Dobbiamo andare al passo con i tempi. Per arrivare a questo, hanno lavorato tanti attori, a partire dall’ex amministratore Antonio Grassotti, e il Comune di Pescia, che ha rinegoziato il contratto di servizi al 31 dicembre 2035, una garanzia per i circa 600 operatori, con un fatturato di 75milioni circa, che adesso possono attuare strategie e investimenti a lungo termine”.
Emanuele Cutsodontis
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