«Ci sono numerose tecnologie innovative già disponibili per gestire l’impatto ambientale. Ad esempio le soluzioni di economia circolare per la valorizzazione degli scarti organici hanno un enorme capacità di ridare struttura ai terreni che necessitano di minore acqua irrigua, e creare valore, ma la loro adozione su larga scala è ancora limitata a causa di normative complicate e difficilmente interpretabili. Il potenziale inespresso risiede nella capacità di scalare queste soluzioni, renderle operative e integrarle nei sistemi esistenti»: Piero Manzoni, un passato in Siemens Power e Falck Energy, è Ceo e co-founder di Simbiosi, sede a Giussago (Pavia), società che realizza applicazioni finalizzate al risparmio di risorse naturali (aria, acqua, materiali e suolo) ed energetiche.
Domanda. Che cosa si può fare per evitare gli impatti dannosi del cambiamento climatico?
Risposta. Serve un approccio integrato che includa la mitigazione e l’adattamento. Questo significa ridurre le emissioni di gas serra ma anche implementare soluzioni basate sulla natura per aumentare la resilienza dei territori. E’ già possibile integrare tecnologie innovative con ecosistemi naturali per creare territori più resilienti ai cambiamenti climatici. Oltre a questo, il riutilizzo di acqua di scarto per irrigazione è fondamentale, ma in Italia si fa solo nel 5 % dei casi, il che significa che l’agricoltura usa 17 miliardi di metri cubi d’acqua in media all’anno. Mentre con l’irrigazione a goccia si potrebbe risparmiare fino al 70% di acqua e col riutilizzo delle acque reflue il 45%. Israele recupera circa l’82% delle acque per usi irrigui. Quindi si può fare se c’è determinazione nel realizzarlo
D. Quali sono gli interventi prioritari per una gestione idrica appropriata?
R. L’ammodernamento delle infrastrutture, la riduzione delle perdite nella rete di distribuzione e l’implementazione di tecnologie smart per il monitoraggio e la gestione delle risorse idriche ed il loro utilizzo. In Italia si perde il 42% dell’acqua immessa nella rete, un dato allarmante. C’è tanto da fare e con urgenza. Inoltre si possono utilizzare la filtrazione dinamica per la potabilizzazione, sistemi di fitodepurazione naturale che ritornano acqua utilizzabile a scopi irrigui, l’uso dei digestati in agricoltura che hanno caratteristiche igroscopiche e assorbono Co2 e l’introduzione di materia organica per rendere meno necessaria la risorsa irrigua riducendo gli sprechi.
D. Quali sono gli ostacoli burocratici da rimuovere?
R. La semplificazione delle procedure autorizzative e della burocrazia per progetti innovativi nel campo della sostenibilità è cruciale. Spesso i tempi lunghi e la complessità burocratica rallentano o addirittura bloccano l’adozione di soluzioni efficaci. È necessario un quadro normativo che favorisca l’innovazione e l’implementazione rapida di tecnologie sostenibili. Più in generale il problema è che non si pensa al domani e così i problemi, per esempio le alluvioni, ci aggrediscono all’improvviso. Tra vent’anni avremo bisogno del 60% in più di derrate alimentari a livello globale. Le aziende dell’agroalimentare sono quindi in prima fila nella sfida alla sostenibilità e si tratta di un problema che bisogna incominciare ad affrontare ora. Così a Granarolo abbiamo avviato un nostro brevetto, Ichiller, in grado di produrre acqua gelida senza l’utilizzo di alcun additivo chimico o dei tradizionali sistemi di vasche del ghiaccio, che solitamente comportano un grande dispendio di energia e risorse. La produzione dell’acqua gelida avviene direttamente nell’ evaporatore, grazie al supporto di un sistema di controllo avanzato guidato da logiche di machine learning e event prediction, che monitorano istante per istante sia il gruppo frigorifero sia la richiesta dell’acqua gelida da parte dell’utenza, adattandone il comportamento. Il risparmio di energia elettrica è del 55%.
D. Quale sarà l’impatto dell’IA?
R. L’IA sta rivoluzionando la gestione delle risorse naturali. Permette di prevedere e gestire in modo proattivo le crisi idriche, ottimizzare l’uso dell’energia e delle risorse, migliorare l’efficienza dei sistemi di economia circolare. Il suo impatto futuro sarà ancora più significativo, permettendo una gestione sempre più precisa e sostenibile delle risorse.
D. Che voto dare alla sensibilità dei singoli e delle aziende?
R. La consapevolezza sta crescendo, ma c’è ancora molto da fare. Secondo un recente studio dell’Osservatorio nazionale sulla sharing mobility, il 47% degli italiani è disposto a modificare le proprie abitudini per ridurre l’impatto ambientale. Quanto alle aziende, stanno mostrando un interesse crescente e il trend degli investimenti è decisamente in crescita.
D. Come si situa l’Italia rispetto all’Europa?
R. Ha fatto progressi significativi, ad esempio è all’avanguardia nell’economia circolare, ma rimane indietro rispetto ad alcuni Paesi europei leader nella sostenibilità. Secondo l’Europe Sustainable Development Report l’Italia si colloca al ventesimo posto tra i Paesi europei. Abbiamo un grande potenziale, soprattutto nel campo delle energie rinnovabili, ma è necessario accelerare l’adozione di tecnologie innovative e occorrono politiche di supporto spesso promesse ma mai realizzate.
D. Cosa chiedere al governo?
R. Una strategia nazionale coerente per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Occorre un quadro normativo che incentivi l’innovazione sostenibile, semplificando le procedure per l’implementazione di tecnologie green. È fondamentale anche un maggiore investimento in ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie ambientali e un supporto concreto alle aziende che adottano pratiche sostenibili.
D. Quali sono i programmi di sviluppo di Simbiosi?
R. Stiamo accelerando sulle soluzioni innovative in grado di coniugare ambiente e produzioni e pianificando un’espansione internazionale. Uno dei nostri ultimi brevetti sono le vasche di laminazione per la raccolta delle acque reflue sotto forma di prati umidi, che hanno un potere di stoccaggio quattro volte superiore rispetto ad un bosco delle stesse dimensioni. Esse possono favorire inoltre lo sviluppo della biodiversità, costruire un ambiente piacevole e abbellire il paesaggio.
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