Il bilancio preventivo si appresta a essere portato in giunta: è il più onerosa dell’era Sala. Il prezzo dei biglietti dei mezzi pubblici rimane invariato
Una manovra di quasi 4 miliardi. L’assessore Emmanuel Conte si prepara a portare in giunta il bilancio preventivo del 2025 e nonostante i tagli che arrivano da Roma è pronto a presentare una manovra in espansione, la più alta da quando Beppe Sala è diventato sindaco nel 2016 con la spesa per la parte corrente che raggiunge i 3,9 miliardi (era 3,1 nell’anno di Expo, 3,2 nel 2019, anno precovid, e 3,6 nell’anno in corso). Ma per garantire l’equilibrio di parte corrente ed evitare tagli ai servizi ci sono una serie di operazioni da mettere in campo. A partire dal pressing sul governo perché riconosca «le peculiarità che contraddistinguono le grandi città e in particolare Milano, con riferimento ai costi generati dalle infrastrutture per l’erogazione dei servizi, in primis il trasporto pubblico locale». E proprio su questo tema, Palazzo Marino fa un altro tentativo. Questa volta facendo leva sul Giubileo.
Nelle linee guida del bilancio, il Comune rilancia la richiesta di adeguare la tassa di soggiorno per gli hotel di lusso passando da 5 a 10 euro come a Roma «al fine di acquisire ulteriori risorse in grado di finanziare i servizi del trasporto pubblico locale», ma nel caso la risposta fosse ancora una volta negativa, l’alternativa, anche se valida per il solo 2025, potrebbe essere quella di aderire a un provvedimento a cui sta lavorando il governo che prevede la possibilità per i Comuni di aumentare di 2 euro la tassa in occasione del Giubileo. Per gli hotel di lusso significherebbe passare da 5 a 7 euro.
La preoccupazione è sempre quella e si fa di anno in anno sempre più pressante: il peso del Tpl sul bilancio. Se nel 2019 le risorse del Comune da reperire — non coperte dal costo del biglietto o dal fondo nazionale dei trasporti — valevano 100 milioni di euro, ora con l’arrivo della lilla e i chilometri in più di metropolitane, la somma da coprire si aggira intorno ai 300 milioni. Fatto circa un miliardo, la spesa del trasporto pubblico, le entrate da biglietti si fermano a 388 milioni di euro e il Fondo nazionale ha messo 262 milioni 6 in meno rispetto all’anno precedente. Il resto è tutto sulle spalle di Palazzo Marino e quindi sulla fiscalità generale. Percentualmente il trasporto pubblico pesa il 34 per cento dell’intero bilancio, a scapito di altri capitoli altrettanto fondamentali come il Welfare che pesa il 10 per cento. L’indicazione data dal sindaco Beppe Sala è quella di riequilibrare le percentuali.
Sempre nell’ottica di far fronte alla spesa del trasporto, Palazzo Marino «sta valutando il peso delle politiche per la mobilità all’interno degli equilibri finanziari dell’ente (ricomprendendo anche i servizi a supporto, come ad esempio la sosta regolamentata) stante i numerosi investimenti in essere e gli ampliamenti di servizio effettuati, da ultimo l’entrata in esercizio della linea 4 del metrò». L’unica certezza, a oggi, è che non è previsto un aumento del biglietto di tram e metrò.
Infine i dividendi e gli oneri. Da Sea e A2a nel 2024 sono arrivati 150 milioni di euro, mentre gli oneri, a causa del blocco dell’urbanistica, sono crollati: meno 130 milioni, con una perdita secca del 70 per cento
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