Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
L’Italia dirotta su navi e aerei militari i 4,6 miliardi destinati all’automotive #finsubito prestito immediato


Dal sostegno al settore dell’auto, cardine della manifattura made in Italy, a quello della Difesa. I 4,6 miliardi previsti dalla Manovra per supportare le politiche industriali legate alle quattro ruote e all’indotto passano di mano, cambiando destinazione. Un segno dei tempi. Per certi versi molto preoccupante. Visto che a guadagnarci, in questo nuovo orientamento, sarà l’industria più orientata al militare che al settore civile.

I soldi, senza una modifica in sede parlamentare, finiranno allo sviluppo nel settore aeronautico, alla tecnologia per la difesa aerea nazionale (radar e sistemi di controllo), alle unità navali Fremm, le fregate di ultima generazione, e al settore marittimo. Un totale, si legge nelle tabelle allegate alla legge di bilancio, di 11,3 miliardi su un orizzonte temporale più lungo, che arriva al 2039. Sostanzialmente nuove risorse per Fincantieri e Leonardo, ma anche per tutte le imprese del comparto che sono specializzate in queste nuove tecnologie per la difesa del Paese.

Come detto la legge di bilancio 2025 certifica con le tabelle di accompagnamento il definanziamento per 4, 55 miliardi del Fondo Automotive gestito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Restano a disposizione, fanno notare Anfia e sindacati, circa 1,2 miliardi per una sforbiciata complessiva che arriva all’80 per cento. Il Fondo, voluto da Mario Draghi, aveva 8,3 miliardi di finanziamento provenienti. E ne ha già utilizzati 3 per spingere sulla transizione green, ovvero per finanziare gli incentivi all’acquisto di auto a basse emissioni e le agevolazioni alla filiera produttiva.

IL DECALAGE
Il taglio al fondo dell’automotive vale 2,2 miliardi nel 2025 e 2,4 dal 2026 al 2030. Il Mimit perde anche 95 milioni in un triennio per i contratti di sviluppo del settore industriale. Nella sezione II si incontra il rifinanziamento a regime delle missioni internazionali (1,27 miliardi nel 2025, 1,57 dal 2026), che non andranno più rincorse di manovra in manovra, o il prosciugamento del fondo delega fiscale (14,1 miliardi in cinque anni per stabilizzare l’Irpef a tre aliquote avviata quest’anno).

Carta di credito con fido

Procedura celere

Tornando all’auto, sia le imprese del settore, Stellantis in testa, che la filiera sperano in un ripensamento. Fim, Fiom e Uilm esprimono a questo proposito profonda preoccupazione: «in un momento in cui l’intero comparto automotive si trova in una fase di profonda trasformazione e crisi, risulta fondamentale un forte sostegno per garantire la competitività del settore, la difesa dell’occupazione e l’innovazione tecnologica, indispensabile per affrontare le sfide del futuro».

LA CIG
Del resto a inizio anno sarà anche necessario da parte del governo rifinanziare la cassa integrazione in scadenza per gli stabilimenti Stellantis e per molte imprese dell’indotto in difficoltà. Sono a rischio, senza il rinnovo, oltre 25 mila posti di lavoro, denunciano i sindacati.

L’ALLARME
Ma le organizzazioni sindacali temono, sulla scia di quanto annunciato dalla Volkswagen, che Stellantis segua il modello tedesco. Ovvero che chiuda gli stabilimenti. Del resto i dati sulla produzione sono allarmanti per Mirafiori, Melfi e Cassino. Gli operai delle carrozzerie di Mirafiori hanno lavorato 9 giorni da agosto in poi. Si prevedono ulteriori stop fino a fine anno (si lavorerà – stimano i sindacati – sulla 500 elettrica 9-10 giorni fino al 31 dicembre). A Cassino, che ha 2.500 dipendenti, il contratto di solidarietà scade a fine anno, e attualmente in fabbrica c’è la metà della forza lavoro. I 5.400 di Melfi, in solidarietà almeno fino a giugno 2025, lavorano, quando va bene, 2 giorni a settimana sulle catene di montaggio delle Jeep. Insomma, un panorama desolante. Sulla stessa barca, insieme a Stellantis, ci sono poi decine di aziende dell’indotto del settore automotive. Le più martoriate dalla crollo della produzione nel 2024 sono Magneti Marelli, Denso, Ma Group e Bosch.

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestito personale

Delibera veloce

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui