Entro il 2030, il pagamento in contanti sarà solo un ricordo: l’iniziativa dell’EPI ridimensiona il concetto di transazione digitale.
La digitalizzazione va avanti a passo spedito, nonostante la popolazione sia ancora affezionata alla cara vecchia moneta fisica. Il motivo principale di questo attaccamento al contante pare essere la sicurezza: nonostante il volume delle transazioni digitali stia aumentando, il cruccio della popolazione è la fiducia nelle attuali tecnologie, facilmente aggirabili.
In Europa la situazione si amplifica. L’Italia, ad esempio, è tra i paesi dove la percentuale di transazioni in contanti è ancora alta. Anche la Spagna e la Grecia mostrano una tendenza simile, con una preferenza consolidata per l’uso di denaro fisico nei piccoli acquisti. In altre nazioni come la Germania e l’Austria, invece, i contanti sono visti come una garanzia di anonimato e di controllo diretto sulle proprie finanze. D’altro canto c’è chi, come la Svezia, Norvegia e Finlandia, registra una rele diminuzione dei contanti.
In questo scenario complesso, l’Europa sembra volersi mettere in moto, strutturando un sistema che metta d’accordo molti più correntisti verso l’utilizzo dei pagamenti digitali.
Il futuro dei pagamenti in Europa
L’Unione Europea sta accelerando verso un futuro sempre più digitale per i pagamenti, e l’European Payments Initiative (EPI) è al centro di questo cambiamento. Il progetto, promosso da alcune delle più grandi banche europee, mira a ridurre la dipendenza dai contanti e a rafforzare l’autonomia finanziaria del continente. Entro il 2030, infatti, si prevede la svolta.
L’obiettivo è chiaro: introdurre un sistema di pagamento europeo, con una propria piattaforma digitale che possa competere con i colossi americani come Visa e Mastercard. I vantaggi? Si mira a rompere le classiche barriere del cliente che lo tengono ancora ben legato alla moneta fisica.
I limiti dei circuiti di pagamento attuali sono evidenti. Oggi, gran parte delle transazioni digitali in Europa passa per giganti come Visa e Mastercard, creando una dipendenza dai sistemi internazionali. Questa, comporta costi di transazione elevati e una gestione dei dati personali spesso fuori dal controllo europeo. Non a caso, molti commercianti scelgono ancora il contante per evitare commissioni, e parte della popolazione rimane scettica verso la digitalizzazione per questioni di sicurezza e privacy.
In questo scenario, l’EPI potrebbe essere la svolta tanto attesa. L’obiettivo è offrire un sistema europeo più economico e sicuro, pensato per ridurre la necessità di utilizzare circuiti esterni e abbattere – finalmente – i costi delle transazioni. Grazie all’uso di standard europei sulla privacy, l’EPI potrebbe conquistare la fiducia di chi teme per i propri dati, poiché promuoverebbe una maggiore sicurezza rispetto agli attuali circuiti.
Entro il 2030, l’EPI punta a rendere i contanti un ricordo del passato, sebbene lo scalino più grande sarà quello di convincere chi ancora vede nella moneta fisica una garanzia di controllo e libertà. Uno scalino, questo, decisamente più complesso, ma non impossibile da scavalcare.
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