Avellino.  

Sequestro preventivo in danno di 800 società, riconducibili a 594 persone fisiche, tutte indagate, per crediti connessi alle agevolazioni in materia di aiuti alla crescita economica, il cosiddetto ACE e SuperAce.

Fissata per il 4 novembre dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sez, Riesame l’udienza dove si discuterà la richiesta di annullamento del sequestro, presentata dal penalista Avv. Teodoro Reppucci del foro di Avellino, nell’interesse di alcuni indagati e di una serie di società. 

Il valore dei sequestri eseguiti dalla guardia di finanza del comando di Frattamaggiore, all’esito di un’articolata inchiesta coordinata dalla procura di Napoli Nord, ammonta a circa 117 milioni di euro. I 594 indagati avrebbero, attraverso la presentazione all’Agenzia delle entrate di moduli con dati fittizi, ottenuto un credito poi ceduto a terzi, alimentando così il “mercato nero” dei crediti fiscali da cedere a imprese maggiormente esposte con il fisco.

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Il provvedimento è stato emesso dal Gip presso il tribunale di Napoli Nord, dopo indagini della procura coordinate dal procuratore dr.ssa Maria Antonietta Troncone. Per gli indagati l’ipotesi di reato è truffa aggravata ai danni dello Stato. Si stima che le truffe in materia di agevolazioni concesse per le ristrutturazioni edilizie, si aggirano intorno ai 15 miliari di euro.

La misura è stata introdotta nel 2011 per incentivare il processo di patrimonializzazione delle imprese italiane connotate da una scarsa consistenza economica ed è stata poi oggetto di revisione con il decreto “Sostegni Bis” che ne ha rafforzato gli effetti prevedendo un coefficiente di remunerazione incrementato al 15% in luogo dell’1,3% ordinario, nonchè la fruizione dell’agevolazione anche sotto forma di credito cedibile a terzi.