Piacenza, 28 ottobre 2024 – I carabinieri, coordinati dalla Procura per i minorenni di Bologna, hanno fermato il 15enne fidanzato di Aurora, la 13enne morta il 25 ottobre, cadendo dal settimo piano del suo palazzo a Piacenza. Il provvedimento è stato eseguito nel pomeriggio. Il fidanzatino era già indagato a piede libero per omicidio volontario.
L’autopsia sul corpo della 13enne morta venerdì scorso è stata eseguita oggi pomeriggio a Pavia ed è stato effettuato dal medico legale Giovanni Cecchetto alla presenza delle parti: i consulenti dei familiari della vittima e quelli del 15enne indagato per omicidio volontario.
“L’esito sarà dirimente per la ricostruzione della dinamica. Unitamente alle testimonianze raccolte, ai rilievi fatti dai carabinieri, si arriverà alla ricostruzione della dinamica di questo tristissimo evento”, aveva detto l’avvocata Lorenza Dordoni, che assiste la madre della tredicenne.
La famiglia della 13enne presenterà una memoria con nuovi elementi alla Procura per i minorenni, che sta coordinando le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo. Saranno presentati documenti, come testimonianze di amici e chat della ragazza deceduta da cui emergerebbe il comportamento ossessivo del fidanzato 15enne,fermato oggi. “Ci sono anche certificati medici – ha detto al Tgr Rai Emilia-Romagna l’avvocata della madre, Lorenza Dordoni – che saranno prodotti e vagliati dal pm, l’unico titolato a formulare concrete ipotesi di reato”.
La famiglia non ha mai creduto al gesto volontario, come invece ha affermato il fidanzato, ed è convinta che si tratti di un omicidio. “Ci diceva che era ossessivo e geloso”, ha detto la mamma al Corriere. La ragazza, una studentessa di origine albanese, avrebbe compiuto 14 anni il prossimo 9 novembre.
Stamattina i compagni di scuola della ragazza – il liceo Colombini di Piacenza – hanno osservato un minuto di silenzio insieme ai docenti dell’istituto. Secondo la mamma, la 13enne avrebbe raccontato di una gelosia ossessiva da parte di quel ragazzo che stesse lasciando.
Durante l’interrogatorio, il minore – che era l’ex fidanzato della vittima – avrebbe parlato di un “gesto volontario” da parte della 13enne. Secondo i primi indizi raccolti dagli inquirenti, la ragazza – una studentessa di origini albanesi – avrebbe manifestato l’intenzione di troncare la relazione. La sorella della studentessa è convinta che sia stata uccisa – “No ai killer a piede libero”, ha scritto su Instagram – e vuole organizzare “una fiaccolata in nome suo e di tutti i femminicidi”.
L’autopsia, di cui non sono ancora noti i risultati, avrebbe dovuto accertare anche se la ragazza fosse eventualmente sotto l’effetto di stupefacenti quando è caduta dal tetto del palazzo. “È stato conferito un incarico con un quesito molto ampio“, ha spiegato Stefania Sacchetti, la legale che segue la famiglia della 13enne. Il consulente può essere stato affiancato da altri specialisti per l’aspetto tossicologico o per accertamenti genetici. Le parti avevano nominato i propri consulenti: per la famiglia della ragazza, è il medico legale Novella D’Agostini.
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