E’ sembrato di riavvolgere il nastro a poco meno di un anno fa. Precisamente al 10 dicembre dello scorso anno, quando in un altro derby, quello con l’Avellino, dal settore ospiti in campo arrivò di tutto: bombe carta, petardi, fumogeni e l’inevitabile sospensione della partita.
La storia si è ripetuta contro la Casertana, segno evidente di come il servizio d’ordine ancora una volta non ha funzionato come avrebbe dovuto. L’unico obiettivo raggiunto è stato quello di evitare il contatto tra le due tifoserie, obiettivamente difficile da fallire, vista la decisione di blindare l’area intorno al ‘Vigorito’ per ragioni di sicurezza.
Per il resto, nonostante gli annunciati controlli capillari e rigorosi, è successo di tutto. I tifosi ospiti sono riusciti a far entrare un vero e proprio arsenale nel settore a loro riservato, puntualmente lanciato in campo per salutare l’arrivo allo stadio, avvenuto con oltre un quarto d’ora di ritardo. Questo perché i problemi sono nati già nel punto di raccolta istituito nell’area di servizio Vaccarella lungo la Statale 372, all’altezza di San Salvatore Telesino. Qualche van dei supporter rossoblù è riuscito a eludere i controlli, ma è stato successivamente ‘ripreso’ dalle forze dell’ordine. Giunti in città, gli stessi avrebbero voluto raggiungere il ‘Vigorito’ in corteo: ci sono stati attimi di tensione in via Avellino – e anche qualche auto danneggiata – ma poi i tifosi sono risaliti a bordo dei propri veicoli per essere scortati fino al parcheggio del ‘Palatedeschi’.
Detto di quanto accaduto sugli spalti, non è andata tanto meglio a fine partita. Traffico completamente paralizzato sulla tangenziale est – dove è rimasto imbottigliato per almeno mezzora anche il pullman della Casertana – per consentire il deflusso della tifoseria ospite: ulteriori momenti di tensione all’altezza di via Benito Rossi, dove i casertani hanno lanciato fumogeni e petardi, fortunatamente senza conseguenze. Gli stessi tifosi rossoblù sono stati coinvolti in vari tamponamenti: danni ai van e alle auto che li accompagnavano, ma non alle persone.
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