Federconsumatori Arezzo segnala un nuovo tentativo di truffa telefonica ai danni dei consumatori, come riportato dalla Presidente Chiara Rubbiani. Diversi cittadini hanno ricevuto chiamate da presunti rappresentanti di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), i quali, fingendosi incaricati ufficiali, promettono rimborsi inesistenti.
Questi operatori riescono a carpire la fiducia dei consumatori avendo già accesso a informazioni personali come nome, cognome, data di nascita e dati del fornitore energetico. Durante la chiamata, insistono nel richiedere l’IBAN del conto corrente e cercano di ottenere un consenso telefonico per finalizzare un cambio di contratto energetico.
Rubbiani sottolinea che eventuali rimborsi legittimi vengono effettuati automaticamente in bolletta, senza che sia necessario fornire dati personali o conferme telefoniche. Le aziende serie informano i propri clienti in modo trasparente e attraverso comunicazioni ufficiali. Federconsumatori mette in guardia i cittadini, esortandoli a non fornire mai telefonicamente i propri dati sensibili, come l’IBAN o le informazioni di bolletta, poiché il proprio gestore possiede già questi dati e non richiede mai conferme di tale natura.
Federconsumatori: sono necessarie misure più rigide da parte delle autorità
Questo fenomeno di raggiro riporta all’attenzione il problema della protezione dei dati personali, facilmente accessibili a soggetti fraudolenti. Secondo Federconsumatori, sono necessarie misure più rigide da parte delle autorità per contrastare simili pratiche ingannevoli. La liberalizzazione del mercato energetico, pur offrendo maggiori possibilità di scelta, ha anche facilitato l’accesso ai consumatori più vulnerabili da parte di operatori scorretti, che propongono offerte fuorvianti con l’intento di raccogliere dati sensibili.
Per proteggere i cittadini, Federconsumatori raccomanda di non condividere mai informazioni personali al telefono, di evitare di leggere i dettagli delle bollette a persone sconosciute e di non fornire codici identificativi delle utenze. Con questi dati, i truffatori possono infatti creare contratti non richiesti a nome del consumatore.
Federconsumatori invita chiunque sospetti una truffa a rivolgersi agli sportelli dell’associazione per verificare la correttezza delle comunicazioni ricevute. Grazie a queste segnalazioni, Federconsumatori potrà intervenire presso le autorità di regolamentazione, denunciando le pratiche scorrette e sollecitando sanzioni per arginare questi raggiri ai danni delle famiglie.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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