Il Canone RAI 2025 rimane fissato a 90 euro
Le aspettative di una diminuzione del canone RAI per il 2025 non si sono avverate, nonostante le promesse iniziali di una riduzione da 90€ a 70€ in vista della nuova Manovra 2025. La conferma del mantenimento dell’importo attuale a 90€ è stata una delusione per molti.
C’è ancora la possibilità che, durante l’iter parlamentare della Manovra, si possano apportare modifiche che includano il taglio del canone. Questo sarebbe in linea con le richieste della Lega Nord, che propendeva per un abbassamento del costo a 70 euro.
Senza un intervento di riduzione, il canone RAI per il 2025 peserà significativamente sulle economie delle famiglie italiane, con un esborso complessivo stimato tra i 420 e i 430 milioni di euro per quell’anno.
Questa mancata riduzione, o “dietrofront” come alcuni lo hanno definito, potrebbe inevitabilmente portare a un incremento delle tariffe in bolletta, spingendo così i consumatori italiani a cercare altre vie per risparmiare e mantenere il proprio potere d’acquisto.
Tutti i residenti in Italia sono obbligati a pagare il canone RAI 2025, salvo rare eccezioni per cui è prevista l’esenzione. Dal 2016, in Italia vige la presunzione di possesso di un apparecchio televisivo per chiunque paghi una bolletta elettrica presso la propria residenza.
In mancanza di tale apparecchio, è necessario presentare un’autodichiarazione attestante la mancanza di dispositivi capaci di ricevere i canali televisivi.
Secondo il Codacons, prima dell’annunciata riduzione del canone a 70 euro, la RAI aveva registrato introiti annui per circa 1,9 miliardi di euro. L’assenza di un taglio effettivo nel prezzo del canone comporterà quindi un notevole aumento delle spese per le famiglie italiane.
Inoltre, l’introduzione dell’obbligo di pagamento del canone RAI attraverso la bolletta elettrica, una misura adottata durante il Governo Renzi, ha ridotto il tasso di evasione fiscale a quasi zero percento. Prima di questa riforma, era complicato eseguire i controlli necessari.
Tags: Canone Rai
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.
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