Mancano ormai pochi giorni alla fatidica scadenza del 31 ottobre
2024, data entro la quale, stando al testo del DPCM 17 settembre
2024, è necessario effettuare la comunicazione sul PNCS (Portale
Nazionale delle Classificazioni Sismiche) dei dati relativi agli
immobili e alle spese sostenute e da sostenere per il loro
miglioramento sismico agevolato con Superbonus.
L’obbligo non deve essere rispettato indiscriminatamente da
tutti i fruitori della maxi-detrazione, ma solo in relazione agli
interventi antisismici che non risultano conclusi al 31 dicembre
2023 oppure che sono stati avviati a partire dal 1° gennaio 2024. E
non solo, perché la citata scadenza del 31 ottobre 2024 riguarda
solo alcuni casi, cosicché non potremo dimenticarci del PNCS col
finire del mese in corso.
È lo stesso decreto, infatti, al suo art. 6, a precisare che in
tutti i casi in cui i SAL siano approvati in una data successiva al
1° ottobre 2024, la comunicazione dovrà essere effettuata entro 30
giorni “a partire dal giorno successivo a quello della
approvazione del SAL”.
Così, avremo a che fare con il Portale ancora per lungo tempo,
per tutto il 2025, considerando che il Super-sismabonus sarà
fruibile fino al 31 dicembre 2025.
Ma più passa il tempo e più sorgono domande, molte delle quali
non trovano risposte nelle FAQ pubblicate sul PNCS, mentre altre
trovano risposte parziali o contraddittorie. E ogni dubbio merita
non solo un trattamento tempestivo (dato appunto l’avvicinarsi
della scadenza), ma anche un approfondimento che possa fornire una
bussola per i mesi che verranno, nei quali, appunto, il PNCS non
smetterà di “tenerci compagnia”.
Il quesito
Sono uno dei tanti italiani che si è trovato in difficoltà
con il Superbonus. Nel condominio nel quale vivo, infatti, sono
partiti i lavori nel 2022 ma poi si sono più volte fermati, a causa
di problemi di liquidità del costruttore. Siamo riusciti a fare un
SAL nel 2023 e, con molte difficoltà, un altro nel 2024.
I lavori per fortuna sono conclusi, ma non siamo sicuri che
siano stati eseguiti gli adempimenti formali per la fine lavori nel
2023 e quindi potremmo ricadere nel caso previsto dal DPCM 17
settembre 2024, ovvero nell’obbligo di effettuare la comunicazione
al PNCS.
Siamo molto preoccupati, perché ora il GC non ci risponde
più e non abbiamo rapporti diretti con i professionisti, che erano
di sua fiducia e da lui incaricati.
Per questo, temiamo che la comunicazione, che non ha una
stretta correlazione con i lavori, non venga fatta.
Vorremmo sapere come comportarci.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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