Attesi spazi e servizi per la sosta dei camion. Il consigliere Ancisi (LpRa): «Era stato promesso entro il 2023»
Una deliberazione dell’Autorità portuale di Ravenna, adottata all’inizio di ottobre, esprime l’intenzione dell’ente di cedere l’area di centomila metri quadrati in zona Bassette, a lato di via Canale Magni, dove è prevista la realizzazione del cosiddetto autoparco, un’area di sosta con servizi annessi per gli autotrasportatori che gravitano sull’area del porto.
Si trattava inizialmente di un progetto da 18 milioni di euro a carico di privati, per cui Ap avrebbe dovuto contribuire con 3,9 milioni di euro. La concessione dell’area sarebbe stata di 40 anni, i mezzi ospitati ogni anno circa 22mila, i ricavi totali stimati quasi 400 milioni di euro. L’autoparco sarebbe stato fornito di 199 stalli per la sosta dei tir, un hotel, servizi di ristorazione, un piccolo market e una foresteria.
Alla gara per l’affidamento della “progettazione, costruzione e gestione” dell’opera partecipò solo una cordata di imprenditori di Bolzano e di Brescia che se la aggiudicò nel luglio 2023. Nella delibera di Ap, di cui il consigliere comunale Alvaro Ancisi ha reso noti alcuni passaggi, si legge che appena quattro mesi dopo l’aggiudicazione il raggruppamento di imprese vincitore della gara ha comunicato l’impossibilità da concludere la stipula del contratto per sopraggiunte difficoltà economiche. Nel novembre 2023 Ap ha revocato l’aggiudicazione dell’appalto, affermando di voler rivedere, «anche alla luce delle mutate condizioni economiche generali, la strategia per la realizzazione dell’Area di sosta e servizio dell’autotrasporto nell’ambito di un investimento privato sostenibile». Da qui la decisione attuale di avviare una procedura pubblica di vendita dell’area allo scopo di rendere più appetibile l’intervento del privato dandogli modo di acquisirne la proprietà.
La destinazione dell’area resta vincolata al Progetto Urbanistico Attuativo approvato dal Comune di Ravenna “per la realizzazione dell’area di sosta e servizi all’autotrasporto”, anche se i concorrenti (dato e non concesso che siano più di uno), a fronte di un’asta che parte da 2,1 milioni di euro e caricandosi oltre 400mila euro di oneri di urbanizzazione, potranno dotarsi di un nuovo proprio progetto. Quello originale può dunque definirsi fallito. «Anche se tutto potrebbe essere stato già concordato – dice Ancisi –, non sarà comunque facile che l’autoparco 2.0 vada in porto, tanto meno in tempi brevi. Era stato promesso entro il 2023. È invece certo che i camionisti in arrivo tumultuoso al porto di Ravenna dovranno ancora attendere, se tutto andrà bene, non pochi altri anni per poter sostare e pernottare in zona dignitosamente, anziché in luoghi e modi di fortuna, privi di qualsiasi servizio a misura umana».
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