Grazie ad un significativo incremento dei fondi nazionali e al supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Veneto potrà sostenere circa 19mila studenti universitari nel prossimo anno accademico. Un passo avanti per la promozione del diritto allo studio, con risorse quasi raddoppiate rispetto al ciclo precedente.
Stanziamenti nazionali e contributo del PNRR per il diritto allo studio
Per il prossimo anno, il governo ha potenziato il Fondo Integrativo Statale, destinando 593 milioni di euro, un netto aumento rispetto ai 307 milioni stanziati l’anno scorso. La misura, già approvata dalla Conferenza delle Regioni, passerà ora al vaglio della Conferenza Stato-Regioni per il via libera definitivo. A questo stanziamento si aggiungeranno 288 milioni dal PNRR, di cui 38 rappresentano un incremento rispetto al ciclo precedente.
Veneto: sostegno a 19mila studenti e copertura del fabbisogno
Grazie all’aumento dei fondi, il Veneto riceverà circa 16 milioni di euro in più, riuscendo così a coprire l’intero fabbisogno degli studenti idonei della regione. Questo sforzo economico consentirà a migliaia di giovani di affrontare il percorso universitario con un supporto concreto. La regione, che ogni anno vede migliaia di studenti scegliere le sue università, avrà quindi gli strumenti per favorire un accesso più equo e inclusivo all’istruzione superiore.
Un sostegno che guarda al futuro dei giovani e dell’economia
L’incremento dei finanziamenti rappresenta un impegno concreto per garantire un diritto allo studio esteso, consentendo agli studenti meno abbienti di proseguire il loro percorso accademico senza ostacoli economici. Grazie alla stabilità di queste risorse, la Regione Veneto può rafforzare il suo ruolo come polo attrattivo per l’istruzione universitaria in Italia, contribuendo alla formazione di una forza lavoro qualificata e competitiva.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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