Domenica mattina sono comparsi fiori e bigliettini davanti al condominio della ragazzina. Sotto choc l’ex fidanzatino di 15 anni indagato per omicidio. Prevista l’autopsia nei prossimi giorni
Il 15enne, iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di aver ucciso la ex fidanzatina 13enne, «è sotto choc». A riferirlo sono i familiari attraverso il legale di fiducia Ettore Maini, sottolineando che il ragazzino «da quando ha fatto ritorno a casa non parla con nessuno». La giovane, che il prossimo 9 novembre avrebbe compiuto 14 anni, è precipitata la mattina di giovedì 24 ottobre dal settimo piano del suo condominio, dove viveva assieme alla sorella e alla madre: dopo un volo di quasi 9 metri si è schiantata su un terrazzo sottostante. In quel momento però la ragazzina non era sola. Con lei c’era l’ex fidanzatino 15enne che ha dato l’allarme. Il ragazzino è stato poi a lungo interrogato dai carabinieri e dai pubblici ministeri e successivamente rilasciato. Agli investigatori avrebbe negato ogni responsabilità, asserendo che la ragazza sarebbe caduta da sola.
I fiori davanti al condominio
Sulla soglia dell’androne del palazzo dove la giovane ha perso la vita, nella mattina di domenica 27 ottobre qualcuno ha portato dei fiori, una rosa bianca e tre gerbere rosse, accompagnate da un bigliettino che recita: «Ciao angelo». Nel frattempo la sorella 22enne, attraverso i suoi account social, continua a chiedere giustizia: «No ai killer a piede libero» e punta il dito contro il 15enne nei confronti del quale la magistratura non ha per il momento applicato nessuna misura cautelare. La sorella della 13enne rende inoltre noto su Instagram che intende organizzare una fiaccolata in nome della sorella e «di tutti i femminicidi che succedono ogni giorno». E aggiunge che «l’iniziativa avverrà dopo i funerali, che ancora non sono stati fissati».
L’autopsia e la gelosia del 15enne
Intanto L’avvocata Lorenza Dordoni, che rappresenta la madre della 13enne, ha sottolineato che «cruciale sarà l’esito dell’autopsia» che verrà effettuata all’Istituto di Medicina legale di Pavia nei prossimi giorni. Le indagini dei carabinieri proseguono a ritmo serrato, coordinate dalla procura di Piacenza e da quella dei minori di Bologna. La madre della ragazza di 13 anni avrebbe intanto riferito ai carabinieri che pochi giorni prima la figlia aveva segnalato ai servizi sociali un comportamento ossessivo e geloso da parte del suo fidanzatino. Un atteggiamento che aveva messo in difficoltà la 13enne nell’interrompere la loro relazione. Nei prossimi giorni la famiglia potrebbe infatti presentare una denuncia agli inquirenti per ricostruire altri presunti episodi subiti dalla ragazza. «Grazie all’esito dell’autopsia, unitamente alle testimonianze raccolte e ai rilievi fatti dai carabinieri – dice l’avvocata Dordoni – si arriverà alla ricostruzione della dinamica di questo tristissimo evento».
«Non si è suicidata»
Le indagini in corso chiariranno dunque che cosa sia successo quel fatidico venerdì mattina. Ma la famiglia esclude fin da subito che la 13enne volesse togliersi la vita o che sia caduta dal settimo piano per sbaglio. «La mamma e i familiari non credono assolutamente all’ipotesi di suicidio così come non credono assolutamente all’ipotesi di caduta accidentale – fa sapere l’avvocata Dordoni -. La ricostruzione dei fatti è affidata ovviamente al sostituto procuratore della Repubblica del tribunale per i minorenni di Bologna unitamente al nucleo investigativo dei carabinieri, che da quando si è verificato il fatto, ovvero dalla mattinata di venerdì, stanno lavorando alacremente, senza trascurare alcun particolare».
Il cordoglio del sindaco
La morte della 13enne ha sconvolto l’intera città che mostra la propria vicinanza alla famiglia, di cui si fa portavoce la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi. «Di fronte all’enormità indicibile di quanto è accaduto, credo che un silenzio carico di rispetto e di sincera vicinanza alla famiglia sia l’unica dichiarazione al momento possibile per esprimere il dolore della nostra comunità – dice la prima cittadini -, che in questi giorni piange la scomparsa di una ragazza di 13 anni, con un senso di profonda partecipazione e con la consapevolezza, al tempo stesso, di dover proteggere da ogni possibile strumentalizzazione e curiosità morbosa una vicenda su cui è in corso un’indagine giudiziaria. I servizi sociali del Comune di Piacenza sono stati, sin dall’inizio, a disposizione degli inquirenti, con il doveroso riserbo nei confronti del loro lavoro e con la volontà, laddove possibile, di fornire qualsiasi elemento che possa essere ritenuto utile».
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