Mancano pochi giorni alla manifestazione che rappresenta un momento d’incontro tra aziende, privati e enti pubblici che guardano al futuro in maniera innovativa, digitale e sostenibile. SMAU Milano 2024 risulta l’evento italiano di riferimento dedicato alle startup e all’innovazione digitale. Una vetrina per circa 150 startups italiane dedicata all’intelligenza artificiale e alle nuove frontiere del digitale, senza tralasciare l’aspetto della sostenibilità e dell’open innovation.
SMAU 2024: attività ed eventi in programma a Milano
SMAU Milano 2024, che si terrà il 29 e 30 Ottobre nei padiglioni di Fieramilanocity, è da anni tra le più importanti manifestazioni italiane, nonché europee, dedicate alla innovazione digitale. La due giorni di quest’anno sarà un evento multidisciplinare, capace di coprire una vasta gamma di settori, dalla digitalizzazione dei processi aziendali alla sostenibilità, dalla cybersecurity all’intelligenza artificiale.
Riscopri anche tu il piacere di informarti!
Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.
L’obiettivo principale degli organizzatori è quello di favorire la diffusione della cultura dell’innovazione, mettendo in contatto il mondo delle startup con quello delle grandi imprese, delle pubbliche amministrazioni e degli investitori. Un vero e proprio tour guidato alla scoperta dell’innovazione attraverso l’open innovation.
Il programma è ricco di appuntamenti pensati per soddisfare le esigenze di tutti i partecipanti. Ci saranno workshop tematici, tavole rotonde, pitch di startup, incontri B2B, premi e incentivi per l’innovazione. L’evento, inoltre, offrirà l’opportunità di approfondire le tematiche più attuali legate alla trasformazione digitale grazie alla presenza di relatori provenienti dal mondo accademico, industriale e istituzionale.
L’importanza dell’open innovation nella trasformazione digitale mondiale
Il paradigma dell’open innovation nell’innovazione digitale ha potuto crescere e svilupparsi negli ultimi anni in quanto ci si è resi conto che l’innovazione chiusa non era più sufficiente a garantire gli standard esponenziali richiesti dal mercato.
L’open innovation rappresenta un modello obbligato per le aziende che vogliono rimanere competitive e crescere in un mercato globale sempre più complesso e interconnesso. Si contrappone alla closed innovation, ovvero alla ricerca fatta all’interno dei confini aziendali. Secondo Henry Chesbrough, economista statunitense che lo ha teorizzato nel 2003, le imprese che vogliono davvero progredire e innovare non possono più basarsi solo su idee e risorse interne.
Per creare più innovazione ed essere più competitive, infatti, le imprese dovrebbero far ricorso anche a visioni e mezzi esterni all’azienda, in quanto, i processi di Ricerca e Sviluppo (R&S), a causa della globalizzazione, risulterebbero essere sempre più costosi, e i plafond di idee interne ai reparti aziendali di R&S potrebbero essere molto limitati in proporzione a quelli messi assieme da più aziende (startup, università, fornitori).
Il ruolo che riveste l’open innovation nell’innovazione digitale italiana
Anche in Italia l’open innovation risulterebbe un modello ormai maturo e consolidato, una pratica adottata dalla maggior parte delle aziende italiane che ne percepiscono i benefici. Grazie a questo approccio strategico-culturale le imprese si affidano a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.
Secondo ricerche dell’Osservatorio Startup Thinking, legate al Politecnico di Milano, il ricorso all’open innovation, nel 2018, riguardava il 57% delle grandi imprese italiane, nel 2023 il tasso è salito all’86%. L’innovazione aperta cresce anche nelle PMI, che la adottano nel 48% dei casi, con punte del 63% per le Medie imprese. La formula dell’open innovation prevede che un’azienda possa accedere alle innovazioni disponibili sul mercato integrandole con il proprio modello di business.
Come ha chiarito a EconomyUp Solomon Darwin, direttore esecutivo del Garwood Center for Corporate Innovation della Haas School of Business presso la University of California «Le grandi aziende sono dinosauri che hanno bisogno di innovazione e per questo si rivolgono alle giovani imprese. Le giovani imprese, invece, sono simili a uova e hanno bisogno di un ambiente protettivo che faccia loro da incubatore per crescere bene e rafforzarsi»
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui