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“CONFSAL Emilia-Romagna pronta a scioperare” – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Riceviamo e pubblichiamo da CONFSAL.

Bologna, 25 ottobre 2024 – Intorno alle 17:30 del 23 ottobre, c’è stato un violento scoppio all’interno dello stabilimento Toyota Material Handling di Borgo Panigale. Stando alle prime ricostruzioni, l’esplosione sarebbe avvenuta nell’area prototipi mentre in tutto lo stabile erano presenti ben 300 lavoratori. Il bilancio è tragico: due lavoratori deceduti ed altri undici rimasti feriti.

Esplosione stabilimento Toyota, ci si interroga sul tema della sicurezza sul lavoro

In Italia la questione sicurezza sui luoghi di lavoro è quanto mai di attualità, tenuto conto che ogni giorno, in media, perdono la vita tre lavoratori. Va, dunque, posta l’attenzione su un nuovo modello di fare impresa, mettendo al centro i lavoratori e la loro sicurezza, in primo luogo.

Tragedia a Borgo Panigale, interviene la Confsal

Confsal Emilia-Romagna, in una nota diffusa pubblicamente dal Segretario Regionale Alfredo Sepe, ha espresso quanto segue: “Ci teniamo, in primis, ad esprimere il nostro cordoglio per le vittime e la nostra vicinanza alle famiglie dei lavoratori colpiti da questo dramma. Quanto accaduto è l’ennesima strage italiana sul luogo di lavoro. Inaccettabile. Motivo per cui stiamo valutando di indire uno sciopero regionale che interessi tutti i settori lavorativi. Un’azione finalizzata a lanciare un segnale e riaccendere i riflettori sul tema della sicurezza sul lavoro”.

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Sepe: “Doveroso istituire il reato di omicidio sul lavoro”

Il Segretario Regionale ha, quindi, concluso affermando: “Basta morti sul lavoro! Ormai è tempo di istituire il reato di omicidio sul lavoro: è ora che la politica si muova in tal senso, visto che in Italia si parla di 15mila morti in 14 anni e circa 10 milioni di infortuni, con una media di circa 700mila ogni anno. Nel codice penale, all’articolo 589 (omicidio colposo), è già previsto che “se il fatto è commesso con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è la reclusione da due a sette anni”. Ma questo non basta, non sembra un vero deterrente: sarebbe necessario istituire un reato specifico, anche se la prevenzione rimane l’arma più potente”.





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