ROVIGO – Dall’avere una città sempre più sotto controllo a una viabilità più scorrevole e un sistema di trasporto pubblico efficiente invece di vedere i bus girare vuoti. Tre compiti pesanti in un capoluogo che sugli ultimi due versanti ha sempre sofferto, anche per l’eccessiva abitudine a spostarsi in auto, mentre sul primo c’è sempre da fare i conti con le risorse disponibili sul fronte del personale.
L’assessore Mattia Maniezzo sa di avere settori critici nella vita rodigina, ma vuole affrontarli con la maggior determinazione possibile.
Partiamo dalla sicurezza. Oggi avete un Corpo di polizia locale sottodimensionato, anche se ringiovanito e pure armato, ma la sera non potete garantire il servizio. Quali obiettivi avete e come raggiungerli?
«Abbiamo 39 persone nella polizia locale, comandante compreso, mentre dovrebbero essere una sessantina. Questa amministrazione punta sulla sicurezza e anche se la città finora era stata vista come tranquilla, negli ultimi tempi ci sono stati eventi che hanno ridotto tale percezione, non ci si sente più così sicuri. Da subito ho studiato regolamenti nazionali e regionali sui compiti della polizia locale e ho cercato di aumentare l’attività. Credo di avere dato una sterzata e ringrazio gli agenti per il lavoro che fanno e i risultati ottenuti, per esempio penso ai problemi che avevamo con gli stranieri in viale della Pace, abbiamo pure fatto un arresto e lo sgombero di una casa occupata da due persone. La volontà è di essere presenti sul territorio e in sinergia con le forze dell’ordine. Per potenziare l’attività partecipiamo ai bandi per contributi statali e regionali, e abbiamo appena avuto il sì della Prefettura per circa 40mila euro del ministero dell’Interno per avere il sistema per la fotosegnalazione al comando di polizia locale. Gli agenti fanno molti controlli di persone e attualmente possono solo portarle in questura per le procedure di identificazione, perdendo ore. Ora potremo allestire una stanza apposita con macchine fotografiche e altri apparati come per le impronte digitali. In questo modo il riconoscimento lo faremo noi, aumentando i controlli e risparmiando tempo. Stiamo pure attendendo risposte dalla Regione per l’acquisto di due mezzi per la rilevazione degli incidenti e per muoversi dentro ai parchi o lungo le piste ciclabili».
Sul fronte del personale da ampliare cosa farete, viste le norme nazionali che tagliano le assunzioni?
«Abbiamo l’obiettivo di avere il terzo turno entro il nostro mandato, ossia di avere non più solo agenti dalle 8 alle 20, ma anche fino alle 2 di notte. Un percorso ambizioso che vogliamo avviare nel 2025 con un concorso che sta partendo. In questo modo avremo una graduatoria dalla quale attingere. È vero che la Finanziaria taglia del 25% il turnover, ma parliamo di nuove assunzioni. Il Corpo, oltretutto, si è già molto ringiovanito».
C’è una delega particolare che ha, sempre in ambito sicurezza, ed è la Cultura della legalità. Avete progetti per esempio nelle scuole?
«Insieme all’assessore alla Cultura e all’Istruzione, Erika De Luca, e all’associazione Avviso pubblico stiamo lavorando a progetti con le scuole superiori, ma sono ancora in formazione, ne parleremo a suo tempo».
Un fronte diverso è quello che riguarda la mobilità in città, che si compone di varie aspetti, dalla viabilità al trasporto pubblico. Partendo da quest’ultimo, entro fine anno è sempre annunciato che venga fatto, dalla Provincia, il bando per l’appalto dei servizi extraurbano e urbano, visto che da venti anni circa si va in proroga di affidamento. A che punto siete?
«A Provincia e BusItalia abbiamo espresso la volontà di far corrispondere i mezzi alle esigenze della città. Quelli da 12 metri sono tanti e viaggiano vuoti. È necessario avere bus più efficienti e più piccoli che consentano una minore usura delle strade e risparmi sui consumi, con effetti positivi sull’ambiente. Ci stiamo lavorando. In quanto al bando per l’appalto del servizio, posso dire solo che siamo in dirittura d’arrivo, anche se è la Provincia l’ente competente. Su altre questioni del trasporto, stiamo dialogando con l’Ulss 5 per avvicinare la fermata dell’ospedale più vicino all’ingresso, rispetto a dove si trova ora. Poi c’è la questione dei taxi».
Affrontiamola, in una città che ha due gestori e con diverse polemiche in passato fra questi.
«Ho incontrato entrambi e stiamo lavorando per un aggiornamento del regolamento, che sia condiviso per il miglior servizio. Il sogno è averlo 24 ore. Se poi si potrà avere un gestore unico, penso possa servire proprio a dare il servizio più efficace possibile. Si vedrà, delle aperture ci sono».
La viabilità, allora. Avete in eredità un Piano del traffico adottato dalla precedente Giunta, ma ancora deve andare in consiglio comunale. Un Piano atteso da decenni. Lo metterete in moto?
«Il Piano si compone di tanti aspetti, dal trasporto pubblico alla ciclabilità. Su quest’ultima erano già partite le corsie che hanno portato disagi e critiche. Con i progettisti abbiamo discusso perché vogliamo riempire la città di gente, non svuotarla. Forse sono stati tolti troppi parcheggi e con l’assessore ai Lavori pubblici, Lorenzo Rizzato, abbiamo fatto quanto possibile per arginare questi interventi ereditati. Stiamo lavorando per ripensare la viabilità valutando le esigenze di una città che è piccola rispetto ad altre, con cultura e abitudine diverse. Le scelte vanno viste non solo sulla carta, ma per l’impatto che portano, vanno coinvolti i cittadini in questo. Nei prossimi mesi affronteremo la grande viabilità in primis, perché se si potessero completare gli assi nord e ovest, toglieremmo il traffico di attraversamento da Rovigo, ma i fondi non li abbiamo: serve l’aiuto degli enti superiori».
Ultimo capitolo è la Protezione civile, che è sempre più necessaria viste le emergenze sempre più frequenti ovunque.
«Intanto ringrazio i volontari sempre presenti, se penso ai fatti del 25 giugno. A tal proposito già avviso i cittadini che a breve ci sarà il decreto regionale per i risarcimenti: appena uscirà, divulgheremo la notizia predisponendo i moduli. La Protezione civile andrà sempre più integrata nella gestione delle calamità, per rendere efficiente la macchina dell’emergenza, il tutto gestito dalla sala operativa dei vigili del fuoco».
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