Vende un orologio Rolex, modello Date Just Wimbledon 41, del valore di 13.500 euro, ma viene pagato con un assegno falso dal truffatore che, grazie a complici per ora rimasti sconosciuti, si fa beffe anche della banca chiamata a fare da “garante”. Il prezioso orologio non è più saltato fuori, ma i carabinieri di San Giorgio hanno identificato e denunciato per truffa l’uomo che avrebbe bidonato un 45enne piacentino. Si tratta di un 26enne residente in provincia di Napoli. Tutto comincia nella metà di settembre 2024 quando il 45enne decide di privarsi dell’orologio. Lo mette in vendita su un noto portale del commercio on-line. Il prezzo è alto, ma il prodotto è appetibile, tanto che il giorno dopo viene contattato da un aspirante acquirente che non fa troppe storie sul prezzo, ma che comunque avvia telefonicamente una trattativa continua che si conclude con un accordo reciproco per la vendita all’importo di 12.500 euro pagabili con un assegno circolare. Per concludere la trattativa la vittima piacentina, visto che l’altro per pagare il prezioso oggetto, si presentava con un assegno circolare, ha preteso di perfezionare il tutto in una banca del posto dove aveva acceso un suo conto corrente. Il venditore ha accompagnato l’acquirente, giunto a bordo di un taxi, nella filiale dell’istituto di credito e l’impiegata, compresa la situazione, si accerta della genuinità dell’assegno attraverso un rituale contatto telefonico e successiva verifica mediante scanner, prima di concludere l’operazione con l’accredito della somma di 12.500 euro sul conto corrente del piacentino. Peccato che dall’altra parte del filo al numero telefonico segnato sull’assegno ci sia un complice del truffatore. A quel punto il compratore ottiene il prezioso Rolex e con una stretta di mano l’affare si chiude per l’apparente soddisfazione delle parti. Il giorno dopo però arriva la brutta sorpresa. Tramite l’applicazione di home banking il 45enne piacentino scopre che l’importo dell’assegno appariva essere stato accreditato e contestualmente stornato e per tale operazione nelle specifiche veniva indicato: “assegno impagato – assegno falso/contraffatto/clonato”. A questo punto al 45enne piacentino non è rimasto che rivolgersi ai carabinieri di San Giorgio che a partire dalle immagini di videosorveglianza della banca, dopo l’analisi della utenza telefonica utilizzata dal malvivente e le notizie fornite dal taxista che aveva accompagnato il malvivente dinanzi all’istituto di credito, sono riusciti a risalire a uno dei responsabili dell’ingegnosa truffa.
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