“Carissimo presidente Giani, ci ascolti prima di nominare il nuovo direttore generale della Asl e ci faccia partecipare alla scelta”. E’ in estrema sintesi il succo della lettera firmata dai sindaci dei tre comuni capoluogo delle province della Asl Toscana Sud Est: Alessandro Ghinelli primo cittadino di Arezzo, Nicoletta Fabio di Siena e Antonfrancesco Vivarelli Colonna di Grosseto. Ma non sono gli unici firmatari. A sottoscrivere il documento anche i sindaci di Bibbiena, Campagnatico, Follonica, Monte Argentario, Orbetello, Roccalbegna, Scarlino, Colle di Val d’Elsa, Monticiano. Ovviamente un documento con una chiara colorazione politica di centrodestra per mettere in guardia un governatore espressione della parte opposta, il centrosinistra, che tra l’altro nel 2025 sarà sottoposto al giudizio degli elettori. Ma la missiva non è soltanto un pezzo del solito puzzle politico.
Come in gran parte del Paese, in Toscana la sanità negli ultimi anni ha compiuto notevoli passi indietro, sul fronte delle liste di attesa e spesso anche della qualità. I cittadini da tempo sostengono che quello che viene considerato un bene primario, la salute, non viene adeguatamente tutelato. E i sindaci, a stretto contatto con i territori, da sempre denunciano il problema e chiedono interventi immediati e mirati. Ovviamente il primo bersaglio è la Regione. Nei giorni scorsi le dimissioni del direttore Antonio D’Urso hanno avuto l’effetto di un fulmine a ciel sereno e ora i sindaci entrano con prepotenza (e giustamente) nella partita della successione.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani
“Le recenti dimissioni del direttore generale Antonio D’Urso – si legge nel documento firmato – hanno causato un ulteriore sconvolgimento nella sanità del nostro territorio. Un cambiamento che non vogliamo si trasformi nell’ennesimo salto nel vuoto. La nostra area vasta rappresenta circa la metà della superficie territoriale della Toscana, una dimensione superiore all’intera regione Umbria. Si tratta di un territorio ampio e variegato, una peculiarità che va tenuta nella dovuta considerazione, specialmente quando si parla di sanità”. I firmatari aggiungono che “i numeri legati ai nostri territori sono altrettanto impressionanti almeno quanto quelli relativi al turismo, che vede un notevole incremento nei mesi primaverili ed estivi. Un fenomeno che, purtroppo, non è adeguatamente supportato da un’equa e più giusta distribuzione delle risorse finanziarie basata sulle presenze turistiche, ma bensì sulla popolazione residente. Come sindaci non vogliamo e non possiamo tollerare una sanità iniqua; vogliamo, al contrario, essere protagonisti attivi nelle decisioni che riguardano il nostro territorio”.
“Ci troviamo – prosegue la lettera – adesso alla vigilia della nomina del nuovo direttore generale; su questo vogliamo essere estremamente chiari. I tre capoluoghi di provincia, Arezzo, Siena e Grosseto, insieme a molti altri municipi dell’area vasta come Bibbiena, Campagnatico, Follonica, Monte Argentario, Orbetello, Roccalbegna, Scarlino, Colle di Val d’Elsa, Monticiano, hanno già avviato un confronto e si aspettano il rispetto che meritano in questo processo decisionale”.
Poi l’affondo: “A tal proposito, le rappresentiamo la nostra ferma volontà: non solo di essere sentiti, ma di essere parte attiva nel processo di individuazione del futuro direttore generale. Abbiamo idee chiare e una linea politica comune da seguire. Rivendichiamo il nostro diritto almeno alla condivisione nell’organizzazione e nella gestione di una sanità che i nostri cittadini ci chiedono sempre più spesso di riformare. Come sindaci, ci esponiamo quotidianamente con i nostri cittadini ed è per questo che riteniamo legittima la nostra richiesta di essere coinvolti nella scelta di chi amministrerà la salute pubblica. Con questa nostra nota, le chiediamo dunque un incontro per rappresentarle la nostra visione della sanità e per confrontarci sulla figura che sarà chiamata, insieme a noi, a gestire questo settore così cruciale”.
Nel giorno in cui si diffuse la notizia di un cambio di guardia alla guida della Asl Tse, Alessandro Ghinelli diramò subito un comunicato in cui richiamava l’attenzione del governatore sui principali problemi della città e sul dialogo che era stato avviato con D’Urso. Nel comunicato che accompagna la lettera sono Nicoletta Fabio e Giuseppe Giordano a puntualizzare che “continueremo a porre particolare attenzione a questioni di importanza rilevante per la nostra comunità, affinché siano garantiti i progetti in corso e quelli futuri, come la nuova Casa della Comunità Hub di viale Sardegna, la realizzazione della nuova centrale operativa del 118 Siena-Grosseto e l’integrazione tra ospedale e territorio”.
La partita è aperta. Ma la palla tra i piedi continuerà a tenerla Giani. Almeno per ora.
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