FARRA DI SOLIGO – “Oggi va in campo l’innovazione. Il futuro sarà un robot che potrebbe fare la potatura? Qui c’è il futuro e l’obiettivo è quello di dare una mano all’agricoltore specialmente a chi vendemmia in pendenza per gestire meglio la fatica”.
Con queste parole il presidente di Condifesa TVB Valerio Nadal ha aperto i lavori dell’edizione 2024 di “Vite in campo”- Eroica, la tradizionale fiera che vede operative le macchine agricole del presente e del futuro, svoltasi nell’azienda agricola Merotto di Col San Martino. Nadal ha aggiunto: “L’impegno sarà quello di trovare delle soluzioni utilizzando tutta la tecnologia per fare in modo che l’agricoltore abbia un supporto di aiuto fisico. Qui in pendenza a lavorare si fa fatica anche con la gestione delle buone pratiche agronomiche” Presenti ad uno delle più importanti fiere in movimento a livello nazionale Franco Adami Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco DOCG, Luca De Carlo, Presidente della Commissione Agricoltura al Senato, delegato dal Ministro delle Politiche Agricole Francesco Lollobrigida, Tommaso Razzolini consigliere regionale e componente della Commissione Agricoltura in Regione, Marina Montedoro, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Albano Agabiti presidente nazionale Asnacodi, Salvatore Feletti presidente Cia Treviso e Mattia Perencin, sindaco di Farra di Soligo.
L’AGRICOLTURA IN PENDENZA VA SALVATA – Attualmente sono circa 2mila gli ettari che si trovano in zone con forti pendenze quindi in zona cosiddetta “Eroica” e che richiede un investimento in manodopera-fatica soprattutto per le sue operazioni principali come i trattamenti fitosanitari e gestione sottofila (erba). Un’altra criticità è rappresentata dalla gestione dell’acqua in eccesso in certi momenti con rischi frane e smottamenti e carenza idrica nel periodo estivo.
COME ABBATTO LA FATICA PER LA VENDEMMIA IN PENDENZA? ECCO GLI ECOSCHELETRI – Gli esoscheletri sono attrezzature che alleviano la fatica al lato del sollevamento dei pesi: per esempio sollevamento dei contenitori in fase di vendemmia o in qualsiasi situazione in cui si richiede uno sforzo fisico importante. Dispositivo che l’agricoltore indossa e può muoversi liberamente all’interno della vigna. Può essere indossato sulle spalle ha una barra in carbonio che si allinea con la spina dorsale che ha lo scopo di mantenere la schiena con la postura corretta. Sono presenti due box che vanno affiancati ai bicipiti che contengono della molle che permettono di togliere la fatica alle braccia. Non ci sono motore e batterie ma solo molle.
I MICRO INVASI CONTRO LA SICCITA’ – Vite in campo si pone l’obiettivo di affrontare queste tematiche attraverso varie proposte: la gestione dell’acqua attraverso la realizzazione di micro invasi per il contenimento dell’acqua e la distribuzione nelle fasi critiche. In questo modo è possibile modulare l’acqua nelle varie situazioni soprattutto nei periodi critici quando ci si trova ad affrontare i periodi di siccità e carenza d’acqua.
MACCHINE INNOVATIVE – Sono state messe in azione le macchine che fanno gli scavi per le tubazioni per gli invasi compreso le trivellazioni per cercare l’acqua in falda. Per quanto riguarda la difesa della pianta e gestione sottofila sono stati presentati una serie di trattori di piccola taglia con adeguate attrezzature in grado di operare in forti pendenze. Inoltre è stato presentato il reparto droni: attrezzature in grado di effettuare i trattamenti in modo mirato e di riuscire ad intervenire dove in alcuni tratti i trattori non possono arrivare. Droni a guida autonoma: una volta mappato il vigneto il drone è in grado di ripercorrere le stesse traiettorie ogni qualvolta sia necessario effettuare un trattamento.
Vanno aggiunte le reti antigrandine. “Se i droni vanno verso una agricoltura sostenibile la politica dovrà interrogarsi e portare avanti questi progetti” ha spiegato Luca De Carlo presidente della Commissione Agricoltura in Senato. Razzolini ha sottolineato che “in Regione ci sono 300mila euro in tre anni per i ciglioni che fanno parte di un paesaggio tutelato e che intendiamo salvaguardare perché è una nostra importante eccellenza”.
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